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Archive for settembre 2013

5 e 1Finalmente l’arcano è stato svelato. Dopo la doverosa attesa, abbiamo potuto conoscere l’identità di colei che ha sollevato il coperchio della botola per salvare Calcaterra. A conclusione della puntata di lunedi 9 settembre 2013 non mi sento, però, di dire “ buona la prima”: un intreccio debole che non soddisfa le aspettative degli appassionati. A cominciare proprio dalla salvezza del bel questore : che ci faceva la sua collega sconosciuta sul territorio della “prigione” palermitana dove era stato rinchiuso Calcaterra? Certo buona parte dei telespettatori affezionati amavano pensare sentimentalmente che ad aprire la botola sarebbe stata una rediviva Mares, scampata miracolosamente alla morte, oppure comunque qualcuno già inserito nella storia, quando invece la novità e i colpi di scena devono essere contemplati obbligatoriamente in un lavoro di questo tipo. Perché anche nella vita di tutti i giorni le sorprese e gli imprevisti non mancano mai, anzi; tuttavia la presenza in territorio palermitano, proprio nel luogo in cui è rinchiuso Calcaterra, del nuovo commissario, Lara Colombo, operativo a Roma e destinato a Catania, non trova alcuna giustificazione nel racconto, che in molti aspetti va aldilà della normale tensione che si richiede ad una fiction del genere, per cui si è visto un Calcaterra sopra le righe, da vero e proprio schizzato con in mente il chiodo fisso di non perdere la “sua” criminale senza scrupoli, che condiziona il susseguirsi degli avvenimenti. La scena è scontata: una Rosy Abate sempre più spregiudicata che, giocando con la passione del suo questore, cerca di fuggire con il suo bimbo, che viene, regolarmente, rapito, e le forze dell’ordine che inseguono con scarsi risultati, a parte quello di uccidere un trafficante di droga ,unica pista per arrivare ai pezzi più grossi della mafia. Non è poi possibile che le forze dell’ordine giungano sempre dopo, che si facciano sfuggire i delinquenti sotto il naso, che non riescano mai a fermare un’automobile sparando alle gomme. La polizia esce piuttosto malconcia da una rappresentazione, a mio parere, alquanto fragile. E’ vero che si tratta di una costruzione scenica, che però deve essere verosimile e la serie di Squadra antimafia piace proprio per questo, il suo successo dipende anche dalla credibilità dei fatti narrati, nei quali vengono rispettati alcuni punti fondamentali capaci di catturare l’attenzione del telespettatore perché si sente coinvolto in un vissuto possibile, che riprende fatti, avvenimenti, episodi della vita reale. Nella prima puntata della 5 serie questi particolari importanti, secondo me, mancano. Forse la storia è ormai logora: che non sia giunta al capolinea? Prima di stroncare definitivvamente   la “Squadra”aspettiamola alla seconda uscita di lunedì prossimo 16 settembre. A buon rendere.

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 Squadra antimafia

 

 

 

 

Rosy Abate e Domenico Calcaterra

Rosy Abate e Domenico Calcaterra

Sta per scoccare l’ora X, dunque. Stasera intorno alle 21. E’ diventato l’argomento del giorno. Per le strade si sente circolare la frase “no lunedi sto con la Mares”, declinando altri impegni. Un fatto di costume, quindi. Finalmente gli appassionati del genere che si chiedono da mesi chi avrà aperto la botola per salvare il bello e inquieto questore, saranno soddisfatti.

Una trama ben costruita, dove gravissimi fatti di mafia organizzati in maniera sofisticata, che comprendono crimini ambientali con la complicità di poteri forti politici ed economici, si intrecciano con sentimenti personali, che vanno aldilà della sfera professionale e uniscono il delinquente ricercato con il rappresentante della giustizia in un abbraccio passionale quantomai pericoloso. E succede che i telespettatori si affezionano anche all’eroe, per così dire, negativo. Tornano alla mente, a questo punto, gli eroi mitici delle tragedie greche, come per esempio Ippoloco figlio di Antimaco e fratello di Pisandro, responsabili tutti e tre di avere scatenato la guerra di Troia, o anche Clitennestra, donna dal temperamento fortissimo, che incarna nelle sue forme più orgogliose il rancore femminile e il sentimento materno.

Con il succedersi dei tempi anche se cambiano i modi della narrazione, gli eroi negativi, o se vogliamo gli antieroi, sono stati sempre presenti nei diversi generi letterari. Ne troviamo in Alfieri, Machiavelli, Manzoni, popolano la letteratura fumettistica, insomma a ben riflettere il fascino della trasgressione appassiona e cattura l’attenzione, come dire che la rappresentazione del male, della violenza, della malvagità suscita sempre un fascino perverso sull’immaginario collettivo.

Squadra antimafia rappresenta bene questo filone nella versione televisiva, dove vengono attualizzati personaggi e miti che fanno parte dell’universo romanzato affondando le radici in fatti, avvenimenti, episodi, figure del vissuto dei nostri giorni.

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Domenico Calcaterra

Domenico Calcaterra

L’attesa è densa di suspense per la 5 serie di Squadra antimafia, la fortunata fiction di canale 5, il cui inizio è previsto per lunedì prossimo 9 settembre 2013. Cinque stagioni di televisione la dicono lunga sull’interesse suscitato dal racconto di avvenimenti e situazioni che si susseguono con ritmo incessante catturando gli appassionati del genere aldilà di ogni più felice previsione, anche perché richiamano fatti che in certo qual modo appartengono alla società. Complimenti a Pietro Valsecchi e a Beniamino Catena, rispettivamente autore e regista, dunque, che, nonostante il tourbillon dei personaggi riescono a seguire un filo conduttore avvincente che incolla al video milioni di persone.

Già la prima puntata della nuova quinta serie è attesa con spasmodica ansia, per sapere chi avrà salvato il questore Domenico Calcaterra, e l’argomento si fa intrigante : sarà Claudia Mares o Rosy Abate oppure la new entry Lara Colombo, nuovo vice-questore, operativa insieme alla sorella Veronica , sindaco di Baia D’Angelo (Acicastello), anche su Catania. Rivedremo Giulia Michelini nei panni di Rosy Abate, Marco Bocci nei panni di Domenico Calcaterra, Greta Scarano per Francesca Leoni, Ludovico Vitrano per Gaetano Palladino, Giordano De plano per Sandro Pietrangeli, Andrea Sartoretti per Dante Mezzanotte, Bruno Torrisi per Licata accanto ai nuovi Dino Abbrescia,Alessandro Brugnone,Francesco Montanari, Edoardo Pesce, Valentina Carnelutti, Ana Caterina Morariu e altri ancora.

Tutti impegnati, nel bene e nel male, a districare intricate matasse di criminalità che coinvolgono aspetti attuali del vissuto quotidiano.

Mentre tra Catania e Roma si girano già le scene della sesta serie, sistemiamoci sul divano per seguire le avventure mozzafiato della quinta.

Buona visione.

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