Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for aprile 2014

Guglielmo Marconi, chi era costui?

Ogni tanto un poco di storia per fare memoria

 

 

Guglielmo Marconi
nasce a Bologna ne Palazzo dei  Marescalchi il 25 aprile 1874, muore il 
20 luglio 1937 a Roma

Aldilà delle notizie biografiche dello scienziato bolognese, a me piace rendere onore e giustizia a un genio vanto dell’Italia.  Pur essendo di famiglia benestante il giovane Guglielmo vorrebbe sviluppare ancora le sue invenzioni relative alle comunicazioni attraverso il telegrafo senza fili e le onde radio, e non riuscendo ad avere aiuti economici in Italia, all’ età di ventidue anni  anni, nel 1896 si trasferisce con la madre irlandese a Londra dove ottiene il brevetto per i risultati importanti da lui raggiunti. Proprio presso l’Ambasciata italiana a Londra svolge il servizio militare, dal quale viene congedato in Italia nel 1901 e nel 1914 è nominato senatore a vita del Regno d’Italia. Partecipa alla guerra del 15/18 e vive facendo esperimenti tra Italia, Inghilterra, Stati Uniti e  altri Paesi con  sempre sviluppi importanti alle sue ricerche. Nel 1927 è  nominato Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche   e  nel 1930 della Regia  Accademia d’Italia  (l’attuale Accademia Nazionale dei Lincei)  diventando automaticamente membro del  Gran Consiglio del Fascismo. Dopo qualche diffidenza iniziale e  i successi delle sue invenzioni il suo valore viene finalmente esaltato anche in Italia,  con innumerevoli riconoscimenti  e considerato come un vero vanto per aver diffuso nel mondo la cultura scientifica dell’Italia, Patria alla quale è stato sempre profondamente legato,  senza se e senza ma, come egli stesso afferma  più volte e anche in occasione della 19esima riunione  della Società Italiana per il Progresso delle Scienze svoltasi nel mese di settembre del 1930 tra Trento e Bolzano: “Il mio saluto è esultante per il compiacimento di trovarmi tra i fratelli del Trentino in una grande manifestazione prettamente italiana che si svolge sul suolo riconquistato alla grande Madre sotto la guida del  Re vittorioso, mentre il segnacolo della Patria sventola sicuro sul Brennero  e al compimento dei nostri destini presiede e provvede la mente vigile e alerte del Duce”.

E in altra occasione e con un certo umorismo : Rivendico l’onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l’utilità di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessità di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d’Italia”.

Tra i riconoscimenti, da menzionare  sicuramente il Regio Decreto n. 293 del 7 marzo 1938,  con il quale a ricordo della terra dove “ebbero luogo i primi esperimenti della prodigiosa invenzione che donò immensi benefici all’umanità intera, e rese immortale il nome di Guglielmo Marconi”, viene modificata  la denominazione del comune di  Sasso Bolognese in Sasso Marconi e quella della frazione di Pontecchio in Pontecchio Marconi.

Perchè scrivo di queste cose oggi ?

Perchè con la legge n 276 del 28 marzo 1938, Vittorio Emanuele III di Savoia, allora re d’Italia , decreta  che “ll giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile”.

Successivamente, il primo governo provvisorio  della Repubblica Italiana con decreto legislativo n 185 del 22 aprile 1946 stabilisce che ” a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.

Convenzionalmente fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. In particolare il 25 aprile 1945 l’esecutivo del Comitato di Liberazione  Nazionale dell’Alta Italia , presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani alle 8 del mattino via radio proclamò ufficialmente l’insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLNAI e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti (tra cui Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo).

Oggi il 25 aprile si ricorda ufficialmente la cosiddetta liberazione ma probabilmente nessuno ricorda cosa fosse il CLNAI e cosa sia successo quel giorno; è stato cancellato, e io dico proditoriamente, il ricordo di Marconi, che dal punto di vista culturale, economico, turistico ecc. ecc. ecc, avrebbe ancor oggi, a mio parere, un richiamo importante in Italia e in tutto il mondo, mentre per la  liberazione  beh, è meglio lasciar perdere .

Quand’ero piccola e un aereo solcava il cielo del mio Paese, sentivo i ragazzini che saltando cantavano  ripetendo più e più volte allegramente  ” l’apparecchio americano butta bombe e  se ne va”; e il 25 aprile si festeggiava con vacanza scolastica la liberazione dell’Italia da parte degli americani. Quelli che lanciavano le bombe? Nella mia testa si creava una certa confusione. Poi mia madre mi raccontava che lei aveva vissuto bene durante il fascismo: c’era abbastanza benessere e rispetto in un clima di sicurezza personale e sociale e riconosceva a Mussolini il merito di aver bonificato i pantani malarici, di aver fondato la Cassa Mutua Malattie, di aver impegnato molte risorse  per la cura e prevenzione della tubercolosi, malattia gravissima e spesso mortale  che colpiva tutte le fasce d’età; mi raccontava pure che durante il fascismo agricoltura e territorio, settori nei quali la mia famiglia è stata da sempre attiva, erano stati particolarmente curati con Piani nazionali nel rispetto delle realtà locali di un paesaggio diversificato come è quello italiano. Rimproverava la mia mamma a Mussolini la guerra, e a tale proposito mi diceva di avere scritto una lettera al Duce per dissuaderlo dal prendere parte al conflitto. Tralasciando qui il fatto che un giovane fratello di mia madre, sottoufficiale dell’esercito italiano, a guerra finita, cioè a fari spenti, mentre andava da solo, in moto,  dalla fidanzata napoletana sfollata in quel di Avellino, è stato aggredito in una imboscata nei pressi di Jesi  da un gruppo di partigiani, violentato e barbaramente ucciso; tralasciando questo crimine orrendo, io mi sono sempre chiesta perchè mai dovevo festeggiare il 25 aprile la ” liberazione”  dell’Italia dagli italiani avvenuta in maniera cruenta da parte degli americani .E anche in questo caso mi sono messa a cercare e ricercare con la mia solita testardaggine, fino a quando quasi per caso  ho incontrato Guglielmo Marconi, la cui memoria però richiama il Fascio e, quindi, va cancellata.

Sic transit gloria mundi.

 

Read Full Post »

 

Decalogo del lettore di Daniel Pennac

Decalogo del lettore di Daniel Pennac

 

 

 

Potrei dire semplicemente non mi piace, punto e basta.

Abituata però come sono ad andare a fondo ad ogni questione, forse è il caso anche nella fattispecie di dire qualche parolina in più. Da piccola ero considerata un topo di biblioteca e posso dire di aver letto proprio di tutto, anche se il tempo per leggere non mi basta mai, e considero il piacere della lettura una scelta libera aldilà di ogni canone imposto. Infatti, secondo me, è un difetto enorme, anzi è un vero e proprio peccato, il fatto che molti insegnanti impongano ai propri alunni questo o quel libro. Figuriamoci, personalmente abolirei ogni libro di testo! ma questa è un’altra triste storia che riguarda lo stato comatoso della scuola italiana. Secondo me, però, l’insegnante dovrebbe  invitare , e ci sono mille modi per farlo,  alla lettura, i propri studenti, lasciandoli però liberi di scegliere cosa leggere. Detto questo, io posso affermare senza ombra di dubbio che a me la scrittura di Garcia Marquez non piace. Naturalmente ho comprato e ho cercato di leggere il famoso e gettonatissimo Cemt’anni di solitudine, ma credo di non aver mai girato pagina. Perchè in questo senso ho già dato abbondantemente sottoponendomi allo strazio di leggere fino in fondo Il nome della rosa di certo Umberto Eco, che ho letto fino all’ultima parola nella speranza che magari alla fine avrei trovato un qualche significato. Certo, in una società omologata e omogeneizzata dove vengono imposti usi, consumi, bisogni e quant’altro secondo le tendenze del momento come  tributi  alle  manipolazioni di massa, torna difficile dissociarsi.  Chissà poi quanta gente c’è che non  gradisce Marquez, ma che si astiene dal manifestarlo per non passare da ignorante nei confronti dell’ intellighenzia accademica, per timore di oltraggiare un mito, insomma per paura di cantare fuori dal coro del  pensiero unico, quello cosiddetto dominante. E non mi si venga a dire che profano un premio Nobel perchè sono del parere che i premi non servono per riconoscere il valore di una persona in qualsiasi settore. E poi se anche  Dario Fo ha avuto il Nobel per la letteratura è proprio il caso di metterci una pietra sopra.

Riposi in pace, Marquez, a lei il merito di aver diffuso nel mondo la cultura della sua Colombia , a me il diritto di non leggere i suoi scritti.

Read Full Post »

quattrocchi

 

 

 

 

 

 

 

Fabrizio Quattrocchi italiano di Catania giustiziato crudelmente in Iraq dove si trovava in servizio come guardia di sicurezza  il 14 aprile 2004

Read Full Post »