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Archive for the ‘Area dello Stretto’ Category

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La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.

Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!

Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.

La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera”.
Gianni Rodari

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rifugio

21 ottobre 2023.

Nella settimana che si conclude oggi nel mio condominio la Ditta incaricata ha iniziato i lavori del cosiddetto superbonus 110%.Una misura che a me non piace proprio sia nel merito che nella forma.  110% significa, alla mia comprensione limitata, che, se spendo 100 per adeguare la mia abitazione agli standard previsti dalla norma, lo Stato mi gratifica 10. Qualcosa di semplicemente assurdo nella formula. Si tratta di soldi pubblici, cioè dei cittadini che versano allo stato tasse onerose, e che poi lo Stato ridistribuisce. A questo proposito inoltre c’è da dire che, secondo un principio base di macroeconomia, in cambio delle tasse lo Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini istruzione, sanità e difesa, tre comparti che ormai da tempo in Italia sono semplicemente disastrati, mentre le finanze pubbliche vengono disperse in mille rivoli diversi con sciupio enorme.  Di fatto, poi, nell’applicazione pratica, per il proprietario non esiste gratifica alcuna, anzi, spesso, è chiamato a pagare somme più o meno importanti Entrando nel merito della misura, l’opera fondamentale del progetto è il tanto famigerato cappotto, che dovrebbe servire ad isolare il fabbricato mitigando caldo e freddo climatico ponendo nell’intercapedine sostanze coibenti. Ce ne sono tante, dal sughero, il migliore in assoluto, alla fibra di legno, alla fibra di canapa, alla lana di pecora, alla lana di vetro. Per i lavori nel fabbricato dove vivo, è stato scelto come isolante il polistirolo, il più economico, probabilmente inquinante, perchè si tratta di materiale non naturale, che, secondo me, tra qualche anno, la UE provvederà a dichiarare fuori legge, non conforme a standard ambientali. Nelle assemblee condominiali, le delibere vengono approvate all’unanimità sulle chiacchiere degli amministratori e se qualcuno si azzarda a porre qualche domanda, viene trascurato, anzi emarginato e considerato bastian contrario, e polemico. Quando invece dovremmo essere tutti i proprietari  critici e tutelare i nostri interessi.  Secondo me questa misura, insieme al reddito di cittadinanza, è qualcosa di abominevole, fatta dai 5 stelle per distribuire soldi a pioggia evitando i controlli, che contribuiscono in maniera rilevante all’impoverimento del sistema Paese. da considerare pure che su queste misure mancano controlli, per cui le truffe sono all’ordine del giorno con speculazioni e guadagni illeciti nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Altro che finanziaria!

Riprendendo l’argomento della fattispecie , cioè dei fatti condominiali, devo registrare  ancora che l’opposto succede con la manutenzione ordinaria del terrazzo, che dovrebbe essere curata all’incirca ogni 2 anni, e qui è stata  ignorata per oltre un decennio; le mie sollecitazioni in merito sono cadute nel vuoto, anzi sono state considerate scomode, mentre gli amministratori per la negligenza, commettono reato civile ( art. 1710 cc)  e pure penale ( art 677cp). I condomini che fanno parte del consiglio e dovrebbero collaborare facendo da tramite tra tutti i condomini e gli amministratori, sono pure essi latitanti  come fossero invece la mia controparte .

rifugio di lusso jpg

A margine di queste considerazioni, il mio pensiero corre ad un problema, che dovrebbe, secondo me, essere prioritario per gli amministratori della res publica e per i cittadini tutti, cioè la mancanza, in Italia, dei rifugi antiatomica, o antiatomici che dir si voglia., una soluzione abitativa necessaria per evitare il contatto con eventuali sostanze contaminanti radioattive. Non sto farneticando, come qualche condomino sostiene, e vediamo perch: In Svizzera, un Paese neutrale per eccellenza una legge federale del 1963 stabilisce che ogni abitazione deve avere il relativo rifugio antiatomico nel sottosuolo. Inoltre, sempre in Svizzera, sono stati costruiti molti rifugi pubblici attrezzati, per cui in totale la Svizzera ha una disponibilità di ricezione superiore alla popolazione residente. Per non dire degli Stati Uniti, dove esistono intere città sotterranee attrezzate a rifugi antiatomici. In Europa, dopo Svizzera, Finlandia e Norvegia sono parzialmente attrezzate. E l’Italia ? La solita cenerentola. Intanto non c’è una mappa, non è dato sapere se ci siano rifugi privati e non c’è una qualche legge in materia. Ci sono pochi, pochissimi rifugi sotterranei risalenti ai conflitti mondiali, non attrezzati, in costruzioni patrizie in Lombardia, Piemonte e Lazio, spesso adesso considerati siti turistici .

Costruire un bunker antiatomico per 5 persone costa tra i 60 e i 90 mila euro. Almeno ci fossero quelli pubblici in Italia, ma lo Stato italiano preferisce disperdere risorse invece di utilizzarle a buon fine.

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.…e ricomincio da tre

Il 24 maggio è una data che io associo al Mormorio del Piave, che è riuscito a respingere il nemico durante la prima guerra mondiale, nel 1918.
Dopo 95 anni, il 24 maggio del 2013 una ragazzina allegra e felice , che avrebbe compiuto 16 anni nel giugno seguente, all’uscita dalla scuola, non riesce a respingere il nemico, che ha le sembianze del ragazzino, con il quale aveva avuto una breve relazione, che prima la massacra a coltellate e poi, quando la ragazza è ancora viva, la brucia e Fabiana Luzzi non c’è più.


Eppure Fabiana e i suoi familiari avevano denunciato il giovane.
Dopo dieci anni e mezzo, nel mese di novembre dell’anno in corso 2023 un ragazzo universitario di 22 anni massacra a coltellate e getta via in un burrone la sua amica e collega di università, con la quale era stato fidanzato per qualche anno. E Giulia Cecchettin non c’è più.


Due tragedie, sulle quali voglio mettere qui in evidenza qualche aspetto.
L’assassinio di Fabiana è avvenuto a Corigliano Calabro, in Provincia di Cosenza, quello di Giulia a Vigonovo , nella Città metropolitana di Venezia. In questi 10 anni si sono susseguiti tantissimi altri delitti , molti come vittime donne uccise da uomini , più o meno a loro vicini. Questi efferati atti non hanno luoghi particolari , purtroppo avvengono a macchia di leopardo in tutte le regioni d’Italia, anzi più a nord, che nel Meridione della penisola. So bene che in altre nazioni Europee il numero delle donne assassinate è maggiore che in Italia, ma qui non è di questo che voglio dire, anche perchè in questi giorni fiumi di parole da esperti, tuttologi, giornalisti, opinionisti, familiari, invadono i media senza soluzione di continuità.
In questi giorni, mentre si parla troppo, e spesso a sproposito, di Giulia e della relativa tragedia, a me è tornata in mente, con prepotenza, Fabiana e l’uso che del suo assassinio feroce, ne ha fatto la Papessa, al secolo Francesca Immacolata Chaouqui, calabrese di San Sosti un luogo distante circa 70 chilometri da Corigliano Calabro, la quale, mentre il corpo di Fabiana ancora brucia, si affretta a scrivere al Corriere della Sera una lettera piena zeppa di falsità sulla Calabria, sulle donne e sugli uomini calabresi. La lobbista scrive a ruota libera facendo affermazioni completamente gratuite lontane mille miglia dalla mentalità passata e presente della gente di Calabria, come racconta la storia, che evidentemente la cosiddetta manager non conosce.


Questa donna, introdotta negli ambienti “che contano” laici ed ecclesiastici, già con incarichi prestigiosi in Vaticano, è tuttora sulle pagine dei giornali nazionali : intricata in fatti oscuri e rapporti controversi, non ho capito bene cosa faccia nella vita. a parte il suo impegno nell’altrove.
Perchè scrivo queste cose adesso ? ma perchè intorno alla morte di Giulia c’è stato un frastuono mediatico h24,, mentre su Fabiana è calato il silenzio troppo presto, eppure per i suoi cari la ferita è sempre sanguinante, laddove una donna, solo di nascita calabrese, si arrogava il diritto di sputare fango sulla gente di Calabria.
Ha qualcosa da dire in questi giorni la Papessa Chaouqui?
Pregiudizi, luoghi comuni, affermazioni approssimative solo per avere visibilità, non giustificano sentenze alternative fatte con arroganza supponente e leggerezza che offendono la Calabria, terra di culture e civiltà antichissime, che la signora Caouqui dimostra di non conoscere. Dovrebbe studiare un poco di storia, quella vera. Assassini di donne, uomini e bambini vengono perpetrati, purtroppo, a tutte le latitudini, ma speculare sulla tragica morte di una fanciulla, come appunto Fabiana, affermando cose false, è qualcosa di orribile.
Mentre aspetto di leggere qualche opinione “autorevole”  della signora succitata sugli assassinii di donne attuali , qualche considerazione adesso mi tocca pure. Premetto che mi ha fatto semplicemente impressione l’apparizione della sorella di Giulia, la quale, prima ancora di vedere il corpo martoriato della sorella, fa delle affermazioni farneticanti, mescolando politica, sociale e stato, andando da una tv all’altra. Vai a capire, anche se le parole della ragazza, sono state subito usate per montare proteste incomprensibili con manifestazioni di violenza. Comunque, qui e ora io non intendo soffermare la mia attenzione su un caso specifico, quanto invece fare delle considerazioni sulla società attuale, in particolare quella italiana, che conosco meglio sia per i miei studi sia per la mia esperienza sul campo come figlia, moglie, nuora, cognata, madre di due ragazzi e una ragazza. Secondo me, dunque, una componente importante della fragilità dell’uomo è dovuta al ruolo della donna in famiglia. Altro che patriarcato, come urlano giovani ignoranti inneggiando ad Hamas: se vogliamo definirlo con un vocabolo magari dovremmo dire ma-triarcato. Il potere delle donne di famiglia, soprattutto la mamma, è infinito, subdolo, nascosto, predicato dalle stesse come affetto, protezione e tutela. Nel 1981 Massimo Troisi nel bel film Ricomincio da 3 racconta uno spaccato sociale dove una mamma apprensiva condiziona la vita del proprio figlio. Nel 2010 un ministro della Repubblica Italiana definisce “bamboccioni” il 70% dei giovani trentenni che preferiscono vivere attaccati alla gonna materna. Con il termine “bamboccione” si descrive giovane adulto che invece di rendersi autonomo continua a stare in casa coi genitori e si fa mantenere. Da mettiti la canottiera, a cosa preferisci mangiare, a giudicare le frequentazioni e le simpatie e le relazioni sentimentali del figlio, ovunque c’è lo zampino della donna, che, con ipocrisia sottile e affettuosa, condiziona la vita dei figli, che considera una sua appendice. La mamma, spesso, nei confronti del figlio è una specie di badante, lo asseconda per alcuni aspetti e con arte ingannevole e ambigua spesso con fare strisciante e discorsi accademici, artificiosi, retorici,e talora pure con perfidia, incide lateralmente sulla sua psiche. Più o meno consapevolmente, anche perchè, po,i se una qualche sua “manipolazione” consegue l’effetto sperato, lei ne gode spudoratamente.
Non so se la percentuale indicata dal ministro nel 2010 sia tuttora valida e lungi da me voler ricondurre esclusivamente al ruolo della madre gli assassinii delle donne da parte di un uomo a loro vicino, ma secondo me una mamma possessiva svolge una funzione importante rendendo il figlio fragile, non autonomo e impreparato ad affrontare gli ostacoli e i ” no ” che la vita gli oppone.

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” Decidetevi a non servire, ed eccovi liberi”

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E’ incredibile come il popolo , dal momento in cui viene assoggettato, cada all’improvviso in un oblio della libertà talmente profondo che non gli è possibile destarsi per riottenerla; prende a servire così sinceramente e volentieri che, a vederlo, si direbbe che non abbia perso la sua libertà, ma guadagnato la sua servitù……e come si racconta di Mitridate, che si abituò a bere il veleno, l’abitudine ci insegna a trangugiare la sostanza letale della servitù senza trovarla amara……….in verità la plebe, che nelle città è sempre la maggioranza, è per natura sospettosa nei riguardi di chi l’ama e ingenua verso chi la inganna”.

Queste considerazioni attualissime, che sembrano fatte da un sociologo contemporaneo, fanno parte del “Discorso della servitù volontaria scritto  da un non ancora ventenne Etienne de la Boétie vissuto tra il 1530 e il 1563.

Si tratta di un discorso breve,  che l’eclettico artista Arno Fabre nel maggio del 2010 ha copiato integralmente sulle pareti de La Maison de la Boétie, casa dove l’autore  ha vissuto e dove probabilmente l’ha scritto, a Sarlat, città medievale della Dordogna .

Vorrebbe scuotere le coscienze il giovane nobile, umanista e filosofo, e impegnato anche in politica come consigliere al Parlamento di Bordeaux. Vorrebbe scuotere le coscienze del popolo, un popolo troppo assuefatto ai comandamenti dell’Uno, il potere forte,   Con riferimenti alle tirannie storiche, Etienne De la Boétie sostiene che quando si perde la libertà, si perde pure il coraggio di opporsi al tiranno, di pensare e  di reagire; il popolo non sente più il fuoco dell’animo di opporsi sfidando ostacoli e pericoli, perchè orami assuefatto, accetta pedissequamente ogni sopruso, anzi finisce per cercare gli abusi servilmente quasi fosse un suo diritto/dovere. Facendo così  il gioco del padrone.

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Poche pagine, scritte di getto, che trasmettono la passione dell’autore contro le angherie di chi detiene il potere con supremazia egemonica e invitano il popolo a reagire in nome di una esigenza culturale perentoria verso la propria libertà, individuale e collettiva che dovrebbe animare gli animi, scuotendoli dal torpore, dall’anestesia, nella quale sono immersi.

Queste poche pagine sono, secondo me, aldilà di ogni ragionevole dubbio, il manifesto della situazione nella quale si ritrova l’Italia da qualche tempo.

So bene che la democrazia sia un forma di governo comunque imperfetta, ma le violenze esercitate  sul popolo italiano da alcuni anni sono estreme .

Non intendo in questa sede inoltrami nell’elenco degli abusi, che sarebbe lunghissimo, voglio però fare un solo riferimento emblematico, che, secondo me, rappresenta il vulnus della situazione. Mi riferisco alla sottoscrizione della liberatoria per farsi inoculare  il cosiddetto vaccino.  Non entro qui nel merito delle proprietà del cosiddetto vaccino, che d’altra parte io considero altamente dannoso , ma come si fa se una misura è stabilita dal governo come obbligatoria, a pretendere la sottoscrizione da parte della persona che riceve la pozione, che lo fa in maniera volontaria ? e il popolo come fa ad accettare questa imposizione illegale? Se un trattamento è obbligatorio, perchè devo dichiarare che lo faccio volontariamente ? Non mi si faccia poi l’esempio dei farmaci e degli interventi chirurgici : per quanto riguarda i farmaci, non sono mica costretta ad assumerli e relativamente all’intervento chirurgico, è una mia libera scelta, posso decidere di farlo, conoscendone rischi e benefici e in quel caso sottoscrivo, e posso scegliere di non farlo.

La mia meraviglia non sta tanto nel fatto che i govenri italiani abbiano perpretato abusi, anzi veri e propri reati, causando una  strage infinita  di morti e di danni irreversibili, naturalmente tutti impuniti, ma la mia meraviglia, e la mia rabbia stanno nel fatto che il popolo si sia fatto abusare. Persone acculturate e non, cittadini che ci ribelliamo in genere per tutelare il diritto al lavoro, ad una tassazione eccessiva e quant’altro, poi acconsentiamo ad offrire il nostro corpo come “pizzo” alla mafia di Stato. Mah! Incredibile!

A proposito di vaccini , a questo punto, come imperativo categorico, non posso e non devo trascurare il protocollo sanitario adottato in Italia per le vaccinazioni pediatriche. Come è possibile inoculare contemporaneamente in corpicini indifesi 6/7 e addirittura pure un  numero maggiore, di virus ? Siamo proprio impazziti. Fermo restando che molti scienziati veri, non ciarlatani televisi, sostengono che non siano stati i vaccini a salvare l’umanità, quanto, invece, la diffusione dell’igiene, della pulizia personale e degli ambienti, non si può obbligare genitori a sottoporre i propri bambini ad inoculazioni innumerevoli e non necessarie con il ricatto dell’eventuale esclusione dalla frequenza scolastica. Sono vere e proprie torture, violenze atroci sull’infanzia, con conseguenze spesso nefaste, come documentano gli onerosi risarcimenti ai quali sono condannati nel tempo governi e case farmaceutiche proprio per danni da vaccini.  Sarà sempre tardi quando e se riusciremo a prendere coscienza di queste tragedie per ribellarci ad imposizioni che non hanno nulla di sanitario, ma riguardano solo e solamente scelte politiche.

E cosa dire del principio della ” disobbedienza civile”   ? celebrata sui libri di didattica e nell’immaginario collettivo, dove si indica, giustamente, come modello iconoclastico, trasgressore, un personaggio mitico come Gandhi, come si fa a sottoporre a TSO uno studente minorenne solo perchè non indossava la mascherina a scuola ?

E per  il popolo cristiano ci pensa San Paolo : ” Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”

In conclusione ancora De La Boétie :” E’ dunque davvero penoso che, vedendo tanti chiarissimi esempi, vedendo il pericolo così imminente, nessuno voglia imparare dalle sventure altrui; e che tra i molti che si accostano così volentieri ai tiranni non ve ne sia uno che abbia l’intelligenza e il coraggio per dirgli quel che disse, secondo la favola, la volpe al leone che si fingeva malato :-verrei anche a farti visita nella tua tana, ma vedo parecchie tracce di animali andare in quella direzione, non ne vedo però una sola che torni indietro-“.

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Nell’era attuale, altrimenti detta della barbarie si esaspera ogni avvenimento con tracotanza e ferocia inaudita. Non ne posso più. Ormai da diverso tempo non guardo nè ascolto notiziari, sembrano tutti bollettini di guerra nei toni aggressivi e nei contenuti, spesso pure non veritieri. La cosiddetta TV di Stato era nata come servizio pubblico, per il quale il cittadino che ne usufruisce paga un canone: in seguito, mano a mano, sono nate altre emittenti, cosiddette commerciali, per le quali non si paga alcunchè perchè si mantengono con la pubblicità , che però imperversa pure nelle reti di Stato. Il fatto è che le reti, diciamo così più conosciute al grande pubblico, sono, ormai da diverso tempo, omogeneizzate, dicono tutte le stesse cose, con gli stessi toni allarmistici e spesso diffondendo notizie false. IL popolo viene spesso maltrattato, deriso, preso in giro, come è costume della cosiddetta cultura sinistroide, che considera il popolo Vulgus, volgo in senso dispregiativo, da usare alla bisogna per raccogliere consensi e poi da trascurare, ignorare , ingannare, fare oggetto di vilipendio e offese . E il popolo si fa bue, strettamente legato al giogo del padrone, al quale ubbidisce a testa bassa, pedissequamente, ingoiando qualsiasi frottola. C’è da dire, pure che anche la cosiddetta politica è ormai omogeneizzata, nel senso che la pseudo cultura politica sinistrorsa imperversa, e in Italia, di fatto, non esiste una vera destra, a parte qualche mosca bianca.Una pseudo cultura che invade moltissimi settori e serve per manipolare il popolo, perchè molta gente non legge e, molto spesso, non si sforza di pensare e accetta passivamente tutte le imbonizioni che vengono propinate dalla “scatola tonta”, che atrofizza cervelli e coscienze.. Non è comunque retaggio dei partiti della cosiddetta sinistra , che in parte ancora non si sono svincolati dalle ideologie della “comune”; ci sono belle persone che appartengono a partiti di sinistra, ma hanno un pensiero logico, obiettivo, aldila delle appartenenze e ci sono persone che si dicono essere ideologicamente di destra e sono, invece arroccate e incartate nella maniera peggiore su scelte contrarie alla dignità della persona umana. Mi ritorna spesso in mente l’uomo senza qualità di Musil.

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Come pesci nella rete , interi popoli sono avviluppati in un intreccio contorto, del quale non riescono ad uscire perchè non trovano il bandolo e brancolano in un pantano fangoso. Mi ritrovo in una società capovolta, nella quale si adorano feticci e nella quale l’uomo, inteso essere umano, non ha posto, se non per essere maltrattato, svilito e considerato oggetto . Una società capovolta, dicevo, nella quale mancano i soggetti, e vengono esasperati, al loro posto, le cose, che diventano oggetti di culto. In questo frastuono l’essere umano nell’immaginario collettivo  è degradato a strumento socio-economico, da usare e buttare a piacimento dai burattinai di turno. In questo contesto si diffondono diverse dittature con controlli spropositati del quotidiano in molti settori : da alcuni anni la dittatura socio-sanitaria ha raggiunto livelli insostenibili, con imposizioni e abusi, che hanno di fatto ridotto  l’italiano indigeno in uno stato di vera e propria schiavitù: una condizione paradossale narrata benissimo nel significativo scritto di Lino Aldani “37Centigrades” del 1963, nel quale l’autore racconta in maniera perfetta una società in balia di controlli cosiddetti sanitari ossessivi. Abbiamo vissuto realmente la situazione descritta da Aldani in questi anni e purtroppo non so se riusciremo mai a districarci, perchè ad imporre abusi e violenze di ogni genere sono poteri economici che “pagano2 politici, professionisti sanitari e media per diffondere terrore e panico ed indurre la gente a  sottostare volontariamente a soprusi incredibili.In tutto questo casino, nel quale le persone vengono ingabbiate in reticoli sempre più fitti, quasi come contrappasso, trovano libertà incondizionata gli animali,anche quelli feroci, che, invece di essere considerati come aiuto per l’uomo, sono idolatrati e privilegiati all’essere umano stesso, fino al punto di pretendere che costui si debba  immolare moralmente e fisicamente a sostegno dello loro incolumità aldilà di ogni pur ragionevole dubbio. Ho avuto sempre animali in casa , che amo , ma c’è un limite. Non capisco, giusto per restare nell’attualità, quello che succede relativamente agli orsi nel Trentino. In italia, fino a qualche decennio fa, l’orso poteva essere cacciato , poi rischiava l’estinzione ed è diventato specie protetta, e , per favorirne il ripopolamento, ne sono stati acquistati molti capi da paesi esteri. Adesso che gli orsi sono in abbondanza, per quale motivo deve esserne vietata la caccia a costo di sacrificare vite umane ? mi riesce incomprensibile. Tenuto conto poi, che, appena oltrepassati i confini italiani, si possono gustare gustosi piatti con la carne d’orso, quello che succede in Italia mi riesce ancora maggiormente incomprensibile. Per non dire di cinghiali e lupi, altre storie impossibili.

Quando le violenze vengono perpetrate sulla propria pelle con la propria sottomissione significa che cervello e coscienza sono in corto circuito irreversibile 

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Tari Romeo. Sono nata e cresciuta in America nello Stato di New York dove mio padre lavorava in ospedale come anestesista,
dopo aver fatto il ricercatore nella terapia del dolore con una borsa di studio degli scambi culturali Italia-America. Molto legato al suo paese di origine venivamo spesso in Calabria a rivedere la nostra valle di un verde unico al mondo e respirare l’aria che apre i polmoni e la mente.Da quando è mancato pio padre ho diradato i miei viaggi da queste parti, finalmente quest’anno ce l’ho fatta ed eccomi qua, sono tornata a ritemprare la mia anima nei luoghi paterni. E già, il mio papà era “fanatico” dei suo paese d’origine, ne seguiva meticolosamente cronaca e storia, che conosceva e raccontava con dovizia di particolari. Raccontava dei suoi antenati, uomini e donne che hanno avuto un ruolo importante negli avvenimenti storici locali, calabresi, italiani e pure internazionali.

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Seguiva con molta attenzione e particolare cura la realizzazione della strada Gallico-Gambarie, che, diceva, le sembrava di portare sulle proprie spalle, memore dei percorsi complicati per frequentare il Liceo a Reggio e l’Università a Messina. Di riflesso, mi immergevo anch’io in quella realtà, affascinata dai racconti che mi trasportavano in altri luoghi e in altri tempi sempre con la stessa e rinnovata emozione. Mi illustrava il progetto iniziale della strada a scorrimento veloce e auspicava di poterla percorrere. Adesso, giù per le ricorrenze pasquali, ho cercato di farlo io per lui. Ma nell’uovo ho trovato una strana sorpresa, perchè la strada non giunge nel Paese di Podargoni,come sapeva il mio papà, ma stanno costruendo una deviazione , che taglia un pezzo della vecchia strada con curve, ponti, pilastri, sopraelevate incredibili. Chissà cosa avrebbe detto il mio caro papà. Ho chiesto il perchè e ho avuto diverse risposte, pure esse strane. Qualcuno mi ha detto di sapere che la strada avrebbe dovuto raggiungere Podargoni e da lì collegarsi alla strada vecchia ( quello che diceva mio padre ): altri mi hanno spiegato che il progetto iniziale aveva subito una modifica che prevedeva proprio la deviazione per abbattere costi e, dunque, evitare di fare pilastri molto alti lungo l’argine, ma questo motivo non mi convince perchè i lavori della deviazione comprendono pilastri e spese in più notevoli. Altri ancora mi hanno detto che all’epoca amministratori di paesi della vallata, avevavo spinto per la modifica per avvicinare i propri luoghi alla nuova arteria. ma neppure questa spiegazione mi convince, perchè, riguardando il tracciato e la percorrenza, non risulta alcuna utilità in tal senso, perchè il percorso non si accorcia. Mentre l’areo mi riporta aldilà dell’atlantico, ho voluto mettere per iscritto questi miei pensieri, che invio ad una amica calabrese.

Ho ricevuto questo scritto sul mio territorio che pubblico volentieri

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Da molti anni si fanno ricerche sulla capacità di pensare di esseri viventi non umani : nella flora e nella fauna , scienziati documentano con prove importanti che animali e piante hanno sensibilità che possono risalire, in qualche modo, ad una forma di pensiero. Ben vengano queste ricerche che aprono orizzonti sconfinati. Il fatto è che, però, contemporaneamente, secondo me, da molte parti si è impegnati ad atrofizzare la mente degli umani, togliendo loro proprio quella dote fondamentale qual è la  capacità di pensare e il guaio maggiore è che lo si fa in nome della cosiddetta scienza’ Ahimè che disastro ! Come insegna la storia, la scienza si fonda sul dubbio e proprio grazie a questo principio sono state fatte molte scoperte in tutti i campi dello scibile, della conoscenza, con sacrifici anche estremi di molti scienziati che per difendere le proprie cognizioni, suffragate da rigide documentazioni, sono andati incontro a torture e anche alla morte, vittime del misoneismo di maniera degli autocratici di turno, che rifiutano ogni innovazione in molti campi , arroccati in una specie di limbo dominante, dove tutto è immobile senza alternative. Senza qui voler riprendere i fatti del tribunale dell’Inquisizione con la caccia alle streghe e altre atrocità simili, dei quali la storia ha rendicontato successivamente, voglio adesso soffermarmi sui fatti recenti che hanno coinvolto me, come cittadina italiana, insieme a qualche altro per la verità, da tre anni abbondanti a questa parte. proprio da gennaio/febbraio 2020 quando il panico di un virus “sconosciuto” dilaga da nord a sud senza soluzione di continuità. Ricordo, mentre subivo abusi e  soprusi, che rimangono scolpiti in maniera indelebile nella mia memoria, ricordo i pareri di alcuni scienziati, che ponevano, sin da subito, un approccio al virus diverso, con cure personalizzate e tempestive. Aldilà del Professore Montagnier, già premio Nobel per la medicina, e del Prof messinese Giulio Tarro, che seguo da sempre per i suoi pareri scientifici, ci sono stati molti, moltissimi medici che hanno curato i propri pazienti, secondo il giuramento di Ippocrate, che devono pronunciare tutti i medici professionisti, con guarigioni eccellenti e mortalità zero anche di persone cosiddette fragili e anziane. Questi medici però sono stati oscurati dai mezzi di informazione di Stato e maltrattati da coloro che detenevano le leve del comando nazionale della sanità e della politica, le istituzioni preposte alla cura della “res pubblica”, l’hanno violentata in tutti modi . Dai tamponi, inutili e non attendibili, alle chiusure di scuole e uffici; dalle mascherine, che non filtrano il virus, ai banchi a rotelle, con uno sciupio di soldi pubblici incalcolabile. Per raggiungere l’apoteosi con i vaccini e il relativo “passaporto verde” e conseguente sospensione dal proprio quotidiano di chi si rifiutava di fare da cavia. Secondo racconti che abbiamo visto nei film, ma consideravamo surreali, fantastici, quando invece la realtà ha superato ogni pur fervida immaginazione. Case farmaceutiche, che hanno pagato fior di quattrini per danni causati da cosiddetti vaccini già sperimentati, quelli che vengono inoculati nell’infanzia, in men che non si dica hanno apparecchiato il tavolo con la pozione magica, da sperimentare “obbligatoriamente” e direttamente sui cittadini, che, per farsi iniettare il miracoloso siero, si devono dichiarare consapevoli-volontari sottoscrivendo una “liberatoria”. I privilegiati sarebbero stati coloro che avevano compiuto gli 80 anni e il prodotto doveva essere mantenuto alla temperatura di meno 80 gradi centigradi. Ben presto però, strada facendo, il siero acquista proprietà taumaturgiche e può, anzi deve, essere iniettato a tutti senza condizione nè di età nè di conservazione del prodotto. Chi si rifiuta è messo all’indice e gli vengono tolti i diritti fondamentali previsti dalla Costituzione come il diritto alla vita, alla libertà individuale, all’autodeterminazione, al lavoro, In nome, e con l’alibi, dell’emergenza lo Stato compie crimini indegni del vivere civile, calpestando diritti umani imprescindibili.

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Il popolo accetta, andando al suicidio perchè ormai è in anestesia totale, anzi in coma irreversibile e non riesce ad elaborare un minimo pensiero logico, ipnotizzato da tv e stampa, complici di affari loschi, perchè di questo si tratta : alla base delle decisioni politiche e sanitarie c’è un giro vorticoso di soldi sulla pelle di persone inermi., e  le conseguenze sono devastanti, ma nascoste dall’omertà istituzionale.
Evidentemente anche le procure italiane erano in coma, altrimenti non avrebbero permesso tante violenze e abusi su cittadini, che pagano le tasse regolarmente. Qualche sentenza, per la verità, in questi tre anni c’è stata a tutela della libertà individuale di qualcuno che non si è piegato ai soprusi, ma ha avuto valore limitato purtroppo e poca diffusione, poca risonanza mediatica.

E pure la Corte dei Conti, spesso vigile nelle spese istituzionali, non è intervenuta mentre le sostanze del popolo venivano sperperate in spese inutili e loschi affari.
In questi giorni vengono alla ribalta due notizie relative a questi misfatti statali : l’eventuale nomina di una Commissione d’inchiesta parlamentare e il rinvio a giudizio di diverse persone responsabili della tragedia nella bergamasca e dintorni.

Personalmente non so come e se  si  svilupperanno questi due percorsi, il mio disincanto mi porta a dubitare di risultati efficaci, anche perchè ancora l’omertà di Stato continua a nascondere la verità e a proporre rimedi miracolosi, che nulla hanno di scientifico. Sono state assassinate centinaia di migliaia di persone, perchè sono state vietate le cure appropriate, mentre politici e sanitari intascavano denari a iosa e mentre i mezzi di informazione si vendevano alla menzogna di stato, che elargiva somme considerevoli perchè venissero avvalorate. .

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Mi riferisco qui particolarmente ai vaccini, che, oltre alla superficialità con la quale sono stati inoculati a tappeto, senza alcun criterio logico-scienifico, hanno generato uno scandalo vergognoso, che nasconde gli effetti avversi, con tanti morti e tanti danni fisici e morali.Si tratta di un’ulteriore carneficina operata dalle Istituzioni, proprio quei presidi che dovrebbero tutelare la salute e il benessere del popolo..

Per nascondere i disastri sanitari e politici, i responsabili italiani implorano l’alibi dell’emergenza e la diffusione universale del virus; ma non è così. L’Italia,  ha guidato un disastro imitato anche in altri Paesi, sollecitati dalla considerazione nell’immaginario collettivo della sanità di eccellenza italiana , mentre le case farmaceutiche, propagandavano e distribuivano urbi et orbi  cosiddetti vaccini in cambio di  soldi pubblici.  Molte altre Nazioni, che hanno affrontato il virus in autonomia, hanno avuto molti meno decessi, per i quali l’Italia porta il record negativo, purtroppo.

Eppure bastava poco .

-curare i malati a casa tempestivamente con cure personalizzate e secondo il giuramento di Ippocrate

-tenere presente che un virus decade nei diciotto mesi circa dalla sua comparsa

-tenere ben presente che un vaccino, per essere valido ha bisogno di anni e anni di sperimentazione

-tenere presente, come insegnano i manuali di medicina, che durante le pandemia non si fa uso di vaccini, perchè, così facendo, si stimolano le formazioni di varianti

Completamente e perfettamente  l’opposto delle decisioni adottate in Italia.

Invece no : l’Italia offende e umilia la Carta Costituzionale, con abusi e soprusi di vera e propria tirannide, altro che democrazia.

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L’urlo è una parola di verità chiara e trasparente sulle menzogne che circolano sul fenomeno dell’immigrazione irregolare.
L’urlo è la verità dei doppi standard europei che sostengono di volere elezioni libere, giuste e democratiche in Libia.
E’ l’urlo di una coscienza viva, consapevole e cosciente.
Un urlo morale, politico, culturale, intellettuale, un urlo di umanità, l’urlo dell’uomo verso i suoi simili in un tempo di interessi e di assenza di principi.
C’è qualcuno che risponde ?
Bengasi 15/08/2022
Dott. Abdul Hadi Al-Huweej

Spesso mi capita di pensare che sia il libro a scegliere me e non viceversa. Il fatto è che ancora una volta non so come e dove ho visto che l’argomento di questo scritto mi interessava e sono subito andata in libreria. Era dicembre, prima di Natale, il libro è arrivato dopo più di due mesi e l’ho finito di leggere il giorno della tragedia di Crotone. Forse non a caso. La tratta criminale di esseri umani che si svolge ormai da decenni in diverse parti della terra, trova un punto cruciale nel mediterraneo, quel mare crocevia di culture e civiltà, ormai ridotto a cimitero di centinaia di migliaia di persone senza nome e senza volto.Il problema “migranti” rappresenta per me motivo di sofferenza, come una ferita che non cicatrizza e, in proposito, ho scritto già in questo luogo. Michelangelo Severgnini con il suo !L’URLO, mette il dito nella piaga che sanguina e per scriverne qualcosa devo fare una forzatura su me stessa perchè il pensiero diventa dolore acuto, ma non posso sottrarmi al dovere di manifestare nel mio piccolissimo la mia rabbia e la mia indignazione, su un commercio infame, che annulla l’essere umano, trattato come merce da barattare.

urlojpg.

Una “narrazione fiabesca nei paesi d’origine è ipnosi collettiva per cui le parole diventano formule, vessilli identitari avulsi dal reale” -“Migrante” in lingua italiana è participio presente del verbo “migrare”….il participio presente indica che l’azione di migrare si sta compiendo in questo momento e protagonista ne è la persona che così si definisce….tuttavia nel caso dei dannati della Libia è quantomeno fuorviante definirli “migranti”, usando un participio presente. La pressochè totalità di loro non migra più da diversi anni. rimasta intrappolata in Libia, la maggior parte di loro vorrebbe addirittura tornare a casa. e un migrante che vuole tornare a casa è un ossimoro. perchè se torna a casa, smette di migrare, quindi smette di essere un migrante-
I numeri sono semplicemente impressionanti : 700.000 presenti in Libia, 43.000 rifugiati; trattati come schiavi in quelli che si sono veri e propri campi di concentramento. E ” l’Italia è come una mosca in volo da una merda all’altra allo scopo di preservare qualche interesse ( leggi petrolio) per se stessa. L’Italia non sa scegliere il lato giusto” : così dice Il giglio di Tripoli, una splendida donna intellettuale che deve restare nell’anonimato.
” Schiavitù, torture, estorsioni, denutrizione, malattie, morte. Tutto ciò non interessa…. si compie nel mare :altare sacrificale sul quale accendere i riflettori e consumare questo rito pagano in onore del dio denaro, in una sbornia neo-liberista con chierici di sinistra e chierici di chiesa ad officiarne la liturgia”.
L’intromissione della NATO nella vita della Libia condiziona la libertà e la libera espressione del popolo. ” La menzogna è un atto di guerra. E l’Itala è in prima fila sul fronte della manipolazione della realtà”” la consegna del silenzio consente al premier Draghi, alle cancellerie europee e alla stampa servile che ne scrive, di presentare la situazione libica completamente capovolta”.
Il racconto documentato di Severgnini è duro e raccapricciante: A 360 gradi, non risparmia nessuno in questo spettacolo tragico che si svolge con complicità di quelli che nell’immaginario collettivo sono considerati i salvatori. Dai barconi ai barchini, dalle ONG alle Associazioni cosiddette umanitarie , dai politici alla chiesa è tutto un coro ipocrita che predica solidarietà ( termine bruttissimo) e accoglienza mentre semina morte. Pure la famosa Emergency è coinvolta fino al collo in questo sporco affare. ” ha trasformato i nostri fratelli e sorelle in giro per il mondo in soggetti degni di nota solo in quanto vittime. Li ha trasformati in soggetti non-pensanti, testimonial di una promozione di mercato a flusso continuo, proiettili verso la nostra coscienza. ha partecipato pertanto all’intossicazione eurocentrica che ci impedisce di ascoltare gli altri quando sono ancora protagonisti della loro storia, quando ancora hanno un margine di scelta, quando ancora hanno qualcosa da difendere oltre alla loro sopravvivenza, quando ancora sono qualcuno, quando ancora sono esseri umani. E in virtù della quale un migrante africano non ha diritto di parola se sta ancora in Libia con i piedi a terra. E’ un invisibile, un muto. Perchè non è lui che deve essere padrone del suo destino. Acquisisce diritto di parola quando si convince a gettarsi in mare. Quando l’unica cosa che può dire è -salvatemi-. e la si fa passare per l’unica cosa che ha da dire. Questo è un processo di de-politicizzazione dell’altro,…. altro che fratellanza. Gino Strada ha fatto anche questo”.
Con la guerra USA/NATO del 2011 viene demolito lo Stato libico.. Caduto Gheddafi, il modello Libia non ha più funzionato e il popolo è abbandonato nel caos.
Michelangelo Severgnini documenta minuziosamente quello che scrive con la possibilità di ascoltare i messaggi originali dei suoi interlocutori dalla Libia. Ha prodotto pure un docu-film, L’Urlo, appunto. Urla Severgnini, ma rimane inascoltato. E’ l’Urlo dei /00.000 e dei 43.000 detenuti in Libia, molti come schiavi, torturati, abusati, violentati. E’ l’urlo che si alza dalle profondità del mediterraneo a chiedere giustizia ( ? ) i e che s’infrange sulle coste che lacrimano sangue innocente.
Entrambi questi lavori, libro e film, apprezzati in varie occasioni, rimangono poi ignorati dalle istituzioni, che ne dovrebbero far tesoro ed agire di conseguenza, e dai cosiddetti mezzi di informazione, complici in una narrazione capovolta e bugiarda, omologati al servizio del dio denaro. Quando, invece, sia il libro che il film dovrebbero essere materia di studio nelle scuole e oggetto di diffusione capillare.
Mi scuso con l’autore per aver maltrattato il suo libro, ma un imperativo categorico mi spingeva a rendere conto, anche se in maniera molto riduttiva, di uno strumento che dovrebbe servire ai politici italiani da manuale, cioè leggerlo, studiarlo e agire secondo logica, non in base ad interessi più o meno occulti.
Intorno al problema dei cosiddetti “migranti” c’ù un giro vorticoso di soldi sporchi, che grida vendetta di fronte all’umanità intera. Continuare a nascondersi con ipocrisia è un delitto ulteriore imperdonabile.

La società capovolta

Sedotti e abbandonati

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In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all’ essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini , degli avvenimenti,
sentire,amare, vivere, pensare
effettuare scoperte
Boris Pasternak

Quella sera abbiamo brindato. Alla notizia che finalmente il Muro di Berlino cadeva, abbiamo brindato alla vittoria della democrazia e il mio primo pensiero è stato per mia madre, mancata sei mesi prima, che ogni volta che sentiva le difficoltà e le persone morte -uccise dalle guardie di controllo mentre tentavano di scavalcare il Muro si addolorava. Sarebbe stata contenta la mia mamma, ultrafelice.

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Sono cresciuta negli anni del dopoguerra, quando noi piccoli, mentre giocavamo, salutavamo così un aereo, di qualsiasi nazionalità, che sorvolava le nostre teste  nel cielo ” l’apparecchio americano butta bombe e se ne va”, senza capire bene, allora, considerata l’età infantile, il senso di quelle parole, ma evidentemente era una frase che circolava tra gli adulti.

Sono cresciuta negli anni della cosiddetta “guerra fredda”, senza traumi politici.. Ogni tanto i mezzi di informazione ci ricordavano che il Pentagono e il Kremlino detenevano il potere mondiale e che sarebbe stato sufficiente che il Presidente di uno dei due Paesi, Russia e USA, pigiasse un bottone dei comandi che si portavano sempre appresso nella famosa valigetta, perchè scoppiasse il terzo conflitto mondiale dalle conseguenze catastrofiche.

Sono cresciuta, dunque, ho studiato e, donna in carriera, madre di Peppe e Gianni e in attesa di Rita con un marito agrodolce, quale notizia migliore se non quella di sentire che il Muro di Berlino cadeva ? la guerra fredda era finita finalmente. l’Europa poteva vivere in pace, la caduta del Muro di Berlino rientra nella Peretroika, nuovo corso della politica russa promosso dal Presidente Gorbaciov, impegnato in un percorso di rinnovamento interno e attento ai rapporti internazionali.

Ma anche no, ahimè ! Gira e rigira la fame di conquista è infinita e l’America allarga sempre più il proprio potere di egemonia sull’Europa disseminando Basi Nato dappertutto, facendo leva su un accordo con i Paesi cosiddetti Occidentali denominato Patto Atlantico, un accordo che di fatto è una dipendenza delle Nazioni che ne fanno parte dagli USA, che, ne esercitano un comando assoluto..

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Sono cresciuta e sono invecchiata sempre studiando. e nei miei studi hanno avuto e hanno tuttora molto spazio gli scrittori russi, da Dostoevskij a Tolstoj, da Gogol  a Puskin, a Bulgakov, solo per fare qualche nome. Personalmente non ho mai fatto distinzione se gli scrittori  siano nati in Russia oppure in Ucraina, questo fatto non mi interessa. Che dire poi di Boris Pasternak, la cui vita di letterato è strettamente legata all’Italia? in Italia, infatti,  è stato pubblicato per la prima volta il suo romanzo immortale “Il Dottor Zivago”, per il quale a Pasternak è stato assegnato il Nobel. Come non ricordare il ruolo dei Servizi Segreti Italiani che hanno recuperato in maniera alquanto avventurosa il manoscritto in lingua originale in modo da fare in maniera che l’autore fosse in regola con le norme previste da Stoccolma? Come non ricordare che Pasternak ha rinunziato ad uscire dalla Russia per andare in Svezia perchè altrimenti non sarebbe potuto rientrare in patria ? Il premio, infatti, è stato ritirato dal figlio dopo oltre 30 anni.

Sono cresciuta ‘ Non lo so. So per certo che la cultura russa fa parte del mio vissuto in maniera importante,e anche la storia più recente come quella relativa alla centrale di Chernobil, della quale scrivo in altra parte di questo blog, si intreccia con la mia vita.

Nel giorno del ricordo della caduta del Muro di Berlino, forse, come mi capita spesso, sono andata fuori tema. fa parte del mio essere. Lungi da me, comunque, addentrarmi in considerazioni sul conflitto attuale, già ne discuto abbastanza in famiglia, ma di certo personalmente avrei voluto che l’Italia avesse fatto una scelta di neutralità: non inviare armi ad alcuno, Ucraina compresa, non elevare sanzioni ad alcuno, Russia compresa; magari avesse fatto, invece, qualche tentativo in via diplomatica per risolvere pacificamente il conflitto..

Sono cresciuta? Non lo so. probabilmente oggi la mia mamma direbbe che forse era meglio il Muro.

Sperando con il Dostoevskji de Il Giocatore che  “ Domami, domani tutto finirà!”

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gagajpgI miei 15 lustri di vita hanno visto passare molta acqua sotto i ponti e hanno molte storie da raccontare. Sono nata nel cuore dell’Aspromonte, il Monte Chiaro celebrato sin da tempèi remoti come cerniera d’Europa; sono nata a S. Stefano in Aspromonte, il Paese più bello del mondo e dalle finestre di casa mia in collina abbraccio in un unico sguardo lo Stretto di Messina, dall’Etna al laghetto di Ganzirri con la mia Valle Verde, un verde unico che canta l’anima del luogo come luogo della mia anima in un respiro profondo e liberatorio. La mia infanzia, segnata dalla prematura scomparsa di mio padre, è stata molto tormentata e la mancanza di un collegamento veloce tra il Paese e la città di Reggio Calabria, il capoluogo vicino, di riferimento per gli studi e non solo ha inciso nel mio vissuto non senza difficoltà.
Il mio carattere, che mi porta sempre ad approfondire la realtà che mi circonda quasi fosse un imperativo categorico, mi ha, dunque, condotto a cercare e ricercare anche sul perchè per fare su e giù era necessario fare un percorso tortuoso pieno di curve, che , per meno di 30 chilometri, faceva venire il mal di viaggio, e non solo a me.
Dalla consultazione di libri e documenti storici, apprendo che l’idea di un collegamento veloce tra i due luoghi risale agli inizi degli anni venti del cosiddetto secolo breve, quando si poteva modificare la mulattiera che collegava i luoghi abitati della valle in strada asfaltata. Al comune di S.Stefano all’epoca, c’era pure mio nonno Stefano Romeo, che proponeva di fare la strada a scorrimento veloce lungo l’argine della fiumara “Gallico”, che dai Monti di Basilicò sfocia proprio a Gallico, parte del comprensorio cittadino di Reggio Di Calabria. I referenti degli altri Paesi, S. Alessio e laganadi si opponevano, sostenendo che la strada lungo l’argine avrebbe tagliato fuori da ogni collegamento i due luogi, ragion per cui si decide di realizzare la strada seguendo il percorso della mulattiera.
Nasce così la Strada Statale 184, Gallico-Gambarie, con molte curve e tornanti che scuotono lo stomaco di molte persone, grandi e piccini, con risvolti non proprio piacevoli.

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Il collegamento veloce viene per il momento accantonato, e ripreso più volte, con diverse progettazioni : avrebbe seguito il corso della Fiumara da Gallico a Podargoni, dove poi si sarebbe collegato , sfruttando la passerella già esistente, alla Statale 184.
Tira e molla, e molla e tira, finalmente in questi ultimi anni si decide di realizzare il progetto, sul quale due considerazioni sono d’obbligo.
-non riesco a capire che senso abbia eseguire l’opera a lotti , non si potevano fare, per esempio, tre appalti contemporanei , inizio-centro-fine, e realizzare la strada in poco tempo?
– e adesso lo scempio con la deviazione in località Ciarro: completamente incomprensibile il senso di questo cambiamento di direzione, che allunga il percorso e detupa, questo sì, il meraviglioso paesaggio. Si dice sia stato un Sindaco di Sant’Alessio a volere questa specie di “raccordo” perchè altrimenti il suo paese sarebbe rimasto isolato. Questa spiegazione è insulsa, perchè per arrivare a Sant’Alessio, da mulini di Calanna si impiegano pèochi minuti e certamente molti di meno che fare il giro dalla “. variante Ciarro” in corso d’opera.
Dovremmo protestare tutti per quella che è una vera e propria offesa al territorio, che viene oltraggiato e vilipeso senza motivo.
Sono personalmente lontana mille miglia dalle posizioni ambientaliste dei no a tutto, e la costruzione della strda lungo l’argine è una necessità, un bisogno sia individuale che sociale, perchè avrebbe favorito il ripopolamento di molte zone abbandonate e avrebbe agevolato il flusso turistico, con un indotto notevole.
Ma perchè realizzare opere inutili come la deviazione “Ciarro” che non sarà utile ad alcuno e detupa oltremisura il territorio ?
Ancora si è in tempo a fermare questo disastro. Si abbia il coraggio di tornare indietro e bloccare uno scempio insensato.
Siamo in una campagna e!ettorale breve e strana, faccio appello a tutti i politici reggini, aldilà delle appartenenze e delle ideologie, e prima di tutto all’onorevole Cannizzaro,al quale esprimo la mia vicinanza per il vile attentato subito, originario di quei luoghi che conosce benissimo . FERMATE LA VARIANTE CIARRO, per carità !

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