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” Decidetevi a non servire, ed eccovi liberi”

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E’ incredibile come il popolo , dal momento in cui viene assoggettato, cada all’improvviso in un oblio della libertà talmente profondo che non gli è possibile destarsi per riottenerla; prende a servire così sinceramente e volentieri che, a vederlo, si direbbe che non abbia perso la sua libertà, ma guadagnato la sua servitù……e come si racconta di Mitridate, che si abituò a bere il veleno, l’abitudine ci insegna a trangugiare la sostanza letale della servitù senza trovarla amara……….in verità la plebe, che nelle città è sempre la maggioranza, è per natura sospettosa nei riguardi di chi l’ama e ingenua verso chi la inganna”.

Queste considerazioni attualissime, che sembrano fatte da un sociologo contemporaneo, fanno parte del “Discorso della servitù volontaria scritto  da un non ancora ventenne Etienne de la Boétie vissuto tra il 1530 e il 1563.

Si tratta di un discorso breve,  che l’eclettico artista Arno Fabre nel maggio del 2010 ha copiato integralmente sulle pareti de La Maison de la Boétie, casa dove l’autore  ha vissuto e dove probabilmente l’ha scritto, a Sarlat, città medievale della Dordogna .

Vorrebbe scuotere le coscienze il giovane nobile, umanista e filosofo, e impegnato anche in politica come consigliere al Parlamento di Bordeaux. Vorrebbe scuotere le coscienze del popolo, un popolo troppo assuefatto ai comandamenti dell’Uno, il potere forte,   Con riferimenti alle tirannie storiche, Etienne De la Boétie sostiene che quando si perde la libertà, si perde pure il coraggio di opporsi al tiranno, di pensare e  di reagire; il popolo non sente più il fuoco dell’animo di opporsi sfidando ostacoli e pericoli, perchè orami assuefatto, accetta pedissequamente ogni sopruso, anzi finisce per cercare gli abusi servilmente quasi fosse un suo diritto/dovere. Facendo così  il gioco del padrone.

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Poche pagine, scritte di getto, che trasmettono la passione dell’autore contro le angherie di chi detiene il potere con supremazia egemonica e invitano il popolo a reagire in nome di una esigenza culturale perentoria verso la propria libertà, individuale e collettiva che dovrebbe animare gli animi, scuotendoli dal torpore, dall’anestesia, nella quale sono immersi.

Queste poche pagine sono, secondo me, aldilà di ogni ragionevole dubbio, il manifesto della situazione nella quale si ritrova l’Italia da qualche tempo.

So bene che la democrazia sia un forma di governo comunque imperfetta, ma le violenze esercitate  sul popolo italiano da alcuni anni sono estreme .

Non intendo in questa sede inoltrami nell’elenco degli abusi, che sarebbe lunghissimo, voglio però fare un solo riferimento emblematico, che, secondo me, rappresenta il vulnus della situazione. Mi riferisco alla sottoscrizione della liberatoria per farsi inoculare  il cosiddetto vaccino.  Non entro qui nel merito delle proprietà del cosiddetto vaccino, che d’altra parte io considero altamente dannoso , ma come si fa se una misura è stabilita dal governo come obbligatoria, a pretendere la sottoscrizione da parte della persona che riceve la pozione, che lo fa in maniera volontaria ? e il popolo come fa ad accettare questa imposizione illegale? Se un trattamento è obbligatorio, perchè devo dichiarare che lo faccio volontariamente ? Non mi si faccia poi l’esempio dei farmaci e degli interventi chirurgici : per quanto riguarda i farmaci, non sono mica costretta ad assumerli e relativamente all’intervento chirurgico, è una mia libera scelta, posso decidere di farlo, conoscendone rischi e benefici e in quel caso sottoscrivo, e posso scegliere di non farlo.

La mia meraviglia non sta tanto nel fatto che i govenri italiani abbiano perpretato abusi, anzi veri e propri reati, causando una  strage infinita  di morti e di danni irreversibili, naturalmente tutti impuniti, ma la mia meraviglia, e la mia rabbia stanno nel fatto che il popolo si sia fatto abusare. Persone acculturate e non, cittadini che ci ribelliamo in genere per tutelare il diritto al lavoro, ad una tassazione eccessiva e quant’altro, poi acconsentiamo ad offrire il nostro corpo come “pizzo” alla mafia di Stato. Mah! Incredibile!

A proposito di vaccini , a questo punto, come imperativo categorico, non posso e non devo trascurare il protocollo sanitario adottato in Italia per le vaccinazioni pediatriche. Come è possibile inoculare contemporaneamente in corpicini indifesi 6/7 e addirittura pure un  numero maggiore, di virus ? Siamo proprio impazziti. Fermo restando che molti scienziati veri, non ciarlatani televisi, sostengono che non siano stati i vaccini a salvare l’umanità, quanto, invece, la diffusione dell’igiene, della pulizia personale e degli ambienti, non si può obbligare genitori a sottoporre i propri bambini ad inoculazioni innumerevoli e non necessarie con il ricatto dell’eventuale esclusione dalla frequenza scolastica. Sono vere e proprie torture, violenze atroci sull’infanzia, con conseguenze spesso nefaste, come documentano gli onerosi risarcimenti ai quali sono condannati nel tempo governi e case farmaceutiche proprio per danni da vaccini.  Sarà sempre tardi quando e se riusciremo a prendere coscienza di queste tragedie per ribellarci ad imposizioni che non hanno nulla di sanitario, ma riguardano solo e solamente scelte politiche.

E cosa dire del principio della ” disobbedienza civile”   ? celebrata sui libri di didattica e nell’immaginario collettivo, dove si indica, giustamente, come modello iconoclastico, trasgressore, un personaggio mitico come Gandhi, come si fa a sottoporre a TSO uno studente minorenne solo perchè non indossava la mascherina a scuola ?

E per  il popolo cristiano ci pensa San Paolo : ” Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”

In conclusione ancora De La Boétie :” E’ dunque davvero penoso che, vedendo tanti chiarissimi esempi, vedendo il pericolo così imminente, nessuno voglia imparare dalle sventure altrui; e che tra i molti che si accostano così volentieri ai tiranni non ve ne sia uno che abbia l’intelligenza e il coraggio per dirgli quel che disse, secondo la favola, la volpe al leone che si fingeva malato :-verrei anche a farti visita nella tua tana, ma vedo parecchie tracce di animali andare in quella direzione, non ne vedo però una sola che torni indietro-“.

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