Polveri di euro: poverini tutti i politici.
Nato da un aborto non riuscito, l’euro si è tramutato in polveri e si è volatilizzato. Con naturalezza e senza che nessuno se ne accorgesse, ha semplicemente scelto di cambiare stato fisico e da cartaceo si è trasformato in polvere, mandando in fumo i sogni del popolo italiano. Il tutto nell’indifferenza generale degli addetti ai lavori, cioè di tutti coloro che avrebbero dovuto tutelare la moneta di scambio, che è anche di scandalo. Moneta di scambio che viene utilizzata da molti politici per corrompere e, quindi, dare scandalo. Anche se ormai non si scandalizza più nessuno, di niente. E l’opinione pubblica ? e il popolo? dove stanno? cosa fanno?
” Popolo era il demos ateniese, che si contrapponeva agli eupatridi, era la plebs romana in lotta col patriziato, era il popolo minuto dei comuni medievali. Il popolo, nella società moderna, invece, ha subito un’articolazione che lo ha differenziato in una infinità di gruppi organizzati, che hanno trovato motivo di interloquire nelle faccende politiche in maniera assai più diretta, efficace e sentita, che non il popolo”.
E ancora: “Ci sono delle epoche nella storia in cui si può andare avanti soltanto tornando indietro. Sono le epoche di decadenza, nelle quali una civiltà che si credeva acquisita si viene disfacendo sotto i nostri occhi costernati. Quando un organismo va in putrefazione, non si può costruire niente tra i miasmi. Il progresso scientifico non è stato accompagnato da un miglioramento dell’uomo, che è poi colui che decide dell’uso degli strumenti messi a sua disposizione dal progresso scientifico. La scienza è moralmente, socialmente, politicamente neutrale: offre all’uomo gli strumenti per sottomettere la natura ma non per governare se stesso. Orbene, volgendosi a guardare le creazioni umane, l’arte, la filosofia, la morale, il costume, gli ordinamenti giuridici, le ideologie politiche, basta non aver perduto il senno per vedere l’abisso nel quale l’Occidente sta precipitando.
“Ogni avvenimento segna un progresso sotto un aspetto e un regresso sotto un altro e spesso addirittura il regresso è il prezzo necessaro che si paga per un progresso. L’acquisto di un bene o di un meglio impone la perdita di un altro bene. Così si spegano i giudizi contrari e le dispute che sempre inesauribilmente appassionano gli storiografi. Ciò vale per gli avvenimenti singoli e ancora di più vale per i periodi, le epoche, che ora appaiono come un grande passo in avanti ed ora vengono rimpiante rispetto al peggio, che è venuto dopo e tutti hanno egualmente ragione.
“Spengler ha dimostrato che le civiltà nascono, prosperano, decadono e si estinguono, come qualsiasi altra cosa terrena. Muoiono per senilità e per morte violenta. Certe volte spariscono senza lasciare nessuna traccia.
Questo e molto altro ancora Panfilo Gentile scriveva nel 1962 in “Democrazie Mafiose”, le quali democrazie ” sono rappresentate da quei regimi che, nel quadro delle istituzioni democratiche tradizionali ( volontà popolare, governo rappresentativo, accettazione delle decisioni di maggioranza e rispetto delle minoranze), riescono ad esercitare il potere ed a conservarlo attraverso il sistematico favoritismo di partito. In altri termini le democrazie mafiose sono regimi di tessera, nè più nè meno dei veri e propri regimi totalitari. La differenza tra i due sistemi è che nei regimi totalitari vi è una tessera unica mentre nelle democrazie mafiose sono consentite più tessere; ma siccome si tratta di tessere confederate al vertice si tratta pur sempre in definitiva di un’unica e stessa tessera: quella o quelle privilegiate di coloro che stanno al potere. Infine: la tessera del potere”.
Questo scritto non dimostra affatto i suoi cinquant’anni e aderisce bene al nostro tempo.
Ci ritroviamo, infatti, con politici ignoranti, ciechi e sordi, incapaci di vedere ciò che succede sotto i loro occhi in maniera evidente, secondo un vizietto molto diffuso nel nostro bel paese, nel quale la gente normale viene defraudata continuamente per consentire gli abusi della casta oligarchica, che continua imperterrita nel processo di implosione che porterà all’annientamento di una antica civiltà come quella italica, sepolta dalle Polveri di euro.
E non basta certamente per trovare conforto riandare con il pensiero a Dante, o a Machiavelli, o a Manzoni, giusto per fare qualche nome illustre e alle denunzie che questi insigni letterati hanno fatto dei politici del loro tempo, perchè la convinzione che corruzione, malaffare e strapotere sia una malattia infettiva endemica dell’italica stirpe politica si vive nel quotidiano e la vivono sulla propria pelle i cittadini normali che devono fare i salti mortali per sopravvivere mentre i signori delle caste sguazzano tra i soldi pubblici e i responsabili naturalmente non sanno nulla, nulla vedono e nulla sentono secondo la più vergognosa omertà che comunemente viene addebitata alla mafia. Che non sia proprio mafiosa la politica italiana?