La sindrome del foglio bianco ha colpito anche me.
Proprio così. E’ da qualche tempo che un turbinio di emozioni gonfiano il mio cuore e bloccano la mia penna.
Il disincanto del vissuto, le esperienze di vita anche forti, non bastano a proteggerti dalle emozioni di eventi imprevisti.
Ma come fai a scrivere che da un po’ di tempo non senti più il gufo la sera ?
Siamo venuti ad abitare, io e la mia famiglia, più di trenta anni fa , in questa casa nella zona alta della città, centro storico di Reggio Calabria. Spesso, la sera , dai locali della cucina il cui balcone guarda verso la zona sud della città, mi giungeva il verso di un animale notturno, sembrava proprio il verso del gufo, ma ritenevo impossibile che un gufo potesse soggiornare in un centro al alta intensità abitativa. Chiedevo, dunque a mio marito, che, con molta naturalezza confermava si trattasse del gufo, anche se non poteva spiegarne l’esistenza da queste parti. Anche se non ho mai pensato di annotare le date in cui sentivo questa specie di canto, mi sono chiesta quanto sia la durata di vita dei gufi e, appreso che sia intorno ai 30 anni, mi chiedevo come mai il bubolare provenisse sempre dallo stesso posto, e con la stessa cadenza.
Come fai a scrivere il seguito ?
Strani intrecci succedono nella vita; come quello che qualche anno fa, nel 2016, porta alla Direzione del Parco d’Aspromomte il Dottore Tralongo, che accetta volentieri perchè potrà tornare nei luoghi della fanciullezza per approfondirne gli aspetti naturalistici e faunistici. Conoscevo Sergio ragazzino, figlio del mio carissimo collega Silvio, che intorno alla metà degli anni settanta si trasferisce con la famiglia a Bologna anche per dare ai figli maggiori opportunità negli studi. Si divertiva Sergio a cercare e ricercare in ogni luogo possibile, animali di ogni tipo, soprattutto volatili, verso i quali nutriva una vera passione. e, pochi mesi addietro, in proposito, ho partecipato ad un incontro molto interessante, sui rondoni nel dintorni di Reggio Calabria, dove Sergio Tralongo ha narrato, con rara cura dei particolari e quantomai gradevole comunicazione, l’insolita stanzialità di questi volatili, che, da qualche tempo, amano nidificare dalle nostre parti.
Sergio Tralongo scopre, inoltre, non senza grande meraviglia, che nel centro storico collinare di Reggio Calabria, in direzione di casa mia e a poca distanza dalla mia abitazione, c’è proprio un nido di gufi. Sergio però non fa in tempo ad illustrare questa affascinante scoperta perchè un maledetto malore stronca la sua vita in maniera improvvisa e repentina nello spazio di pochissime ore. Ad appena 58 anni.
Soddisfatta in parte la mia curiosità sul bubolare vespertino del “mio” gufo, avrei voluto saperne di più: come sia arrivato il gufo in pieno centro abitato, quanti sono i gufi adulti e quanti gufetti sono nati in tutto l’arco di tempo nel quale il “mio ” gufo mi salutava spesso sul calar della notte.
Chissà quante e quante cose ci avrebbe raccontato Sergio sul nostro territorio, che custodisce gelosamente tesori inestimabili !
Chissà !
Chissà però perchè da quel maledetto 20 novembre 2019, il mio gufo non canta più.