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Archive for ottobre 2023

Ci ho pensato e ripensato prima di scrivere qualcosa su questo libro, ma poi è come se l’imperativo categorico, kantiano, mi obbligasse a farlo. La mia resistenza consisteva nella riflessione che scrivendo qualcosa in merito, maltrattassi il lavoro dell’autore, ma ormai cosa fatta capo ha e chiedo umilmente scusa  a  Venanzoni se ho osato tanto.

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Questo lavoro andrebbe studiato parola per parola, dai politici e dai sanitari, che hanno abusato dei propri cittadini e andrebbe adottato nelle scuole, per far capire che la libertà di pensiero e il rispetto per se stessi e per gli altri non possono  essere barattati  con paure  di mostri inesistenti.

Dovrebbe essere adottato come libro di testo al liceo e all’università, anche per dimostrare come in poche pagine si possono esprimere concetti importanti nel contenuto e nella forma. Da sottolineare, infatti, la forma  della lingua rigorosamente italiana , la cui conoscenza profonda, consente all’autore di esprimere con  diverse sfumature e  con particolare efficacia le proprie riflessioni, risultato di attente osservazioni specialistiche , da parte di uno studioso nel campo giuridico-legale-sociale qual è il Dott. Venanzoni.

In poco più di 100 pagine l’autore, con linguaggio elegante, ricercato, pure sofisticato,  condensa, descrive, analizza, le scelte assassine e demenziali che l’Italia, insieme a buona parte del  cosiddetto Occidente, ha fatto negli ultimi anni in nome di un’emergenza fittizia, che serve solo a manipolare e assoggettare i popoli,  facendo leva sul terrore della morte, come se si potesse esorcizzare, anzi evitare, un passaggio ignoto che appartiene ad ogni essere umano a tutte le latitudini. Per indurre il popolo a seguire le proprie decisioni, i poteri forti applicano la strategia tecnica della manipolazione di massa, fondata sulla diffusione del terrore panico della paura della morte con la complicità dei mezzi di informazione, che fanno il lavaggio del cervello inducendo, anche persone acculturate ad abiurare al proprio credo, alle proprie convinzioni anche le più radicate, e abbracciare la scelta della “servitù volontaria” , per la quale l’individuo crede di scegliere liberamente ciò che gli viene imposto, e magari sottoscrive pure che si tratta di scelta libera, personale e, appunto, volontaria.  La strategia è antica, ed è stata descritta da filosofi e sociologi sia nel passato più o meno lontano, che in tempi più recenti. Venanzoni ne dà conto ampiamente citando scritti importanti sulla questione. Da Camus a Valery, da Sisto a Schmitt, da Hobbes a Bodin, da Sustein a Frank,da Butler a De La Boetie e tanti tanti altri che si sono esercitati nella narrazione di diversi aspetti della condizione umana nella vita sociale.

L’intreccio tra controlli, verifiche, strumenti di contrasto preventivo, ideati e adottati nelle epoche del terrorismo, delle pandemie, della sicurezza urbana e dell’esplodere della criminalità organizzata produrranno paradossalmente, per reazione, un surplus di emergenze, in un circuito vizioso senza fine. Un circuito che però rimane invisibile per le coscienze dei cittadini, ormai immersi in una coltre di soggezione psichica.”

“L’obbedienza al potere costituito, cesellata dal ricorrere di continue emergenze, è prodotta da un completo rovesciamento di senso, capace di annichilire il pensiero critico”

“Non può essere lo stato a proteggerci, quasi un una prospettiva da racket……l’illusione dell’abbraccio confortante e catartico degli apparati pubblici in grado di salvarci la vita, medicalizzando ogni singolo giorno e spostando in apparenza l’asticella della nostra sopravvivenza, è il ricatto morale che ci spinge  sempre più a fondo nel grembo della soggezione.”

“….la libertà strutturale, naturale, ontologicamente connessa alla matrice di individuo, è proprio quella di auto determinazione:….solo l’individuo può avere piena e razionale contezza di quali siano i propri benefici, e per questo qualunque imposizione di legge, tra quelle del tipo emergenziale, deve essere culturalmente mostrata per quello che è, un atto di tirannia adottato solo per fini di conservazione dello status quo e sull’onda montante di un pericolo assai spesso prolungato artificialmente oltre la propria reale permanenza”.

” La libertà individuale è l’essenza della vita, di una vita libera appunto, ma anche giusta, eguale e felice : e la felicità è quindi non solo scopo servente e ancillare rispetto al godimento della propria condizione di cittadino, ma anche elemento di protezione  dall’angosciante paura della caduta, della rovina, della morte”.

A questo punto non posso fare a meno di sottolineare un concetto fondamentale sulla libertà dell”individuo, del cittadino consapevole, che l’autore affida a Rothard, l’eclettico filosofo-economista-politico-storico-giusnaturalista americano ; il quale ,nel saggio Nazioni per consenso, sostiene : “….ogni gruppo e ogni nazionalità dovrebbero aver modo di secedere da ogni altro Stato Nazionale e di congiungersi con ogni altro Stato nazionale che concordi nel riceverlo. Quella semplice riforma farebbe percorrere un buon tratto di cammino verso l’istituzione di nazioni per consenso“” E così, dunque, Venanzoni sottolinea  ” in un patto sociale che leghi tra loro i soggetti in un dato assetto statale nazionale dobbiamo anche postularne una facoltà di recesso :la secessione individuale o di gruppo,  ….oppure la disobbedienza……. e la secessione individuale diventa tanto più fondamentale ed essenziale quanto più stringenti sono le maglie del prolungamento dell”emergenza”

Proprio “La frase chiave della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati uniti -life, liberty, and the pursuit of happiness”-      sta ad indicare esattamente la tensione inesausta verso la vita con la libertà e la felicità”

A margine  di queste considerazioni, mi rendo conto che sono stata molto riduttiva e, in un certo senso, ho oltraggiato lo scritto di Venanzoni, ; ma in ogni parola, in ogni frase, ho ritrovato il mio pensiero, che è impresso nel mio DNA e che in questi anni di cosiddetta emergenza si è ancora maggiormente affermato contro le scelte assassine di uno Stato canaglia, che, comunque, mi ha violentato abusando del proprio potere, anche se personalmente ho disobbedito  In questo contesto la possibilità di poter  secedere, il  principio di autodeterminazione  scalfito  nella mia anima, che spesso mi ha spinto ad agire da sola,  si impone con prepotenza.

Anche se purtroppo rimane solo una aspirazione, grazie Venanzoni, mille grazie, dopo aver letto queste pagine mi sento meno sola.

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