Macte nova virtute, puer, sic itur ad astra.
La concentrazione mentale non è la solita, perchè hai come un chiodo fisso che ti rode come un tarlo. E’ inutile nascondermi, ho paura anche se cerco di esorcizzarla impegnandomi nelle solite cose che affollano le mie giornate, anche se mi mancano, eccome se mi mancano, le mie camminate per la città. Il mio organismo se non cammina sta male e io mi sento poco nei miei standard se non faccio almeno 5000 passi al giorno, come certifica il mio contatore personale. Mi manca tremendamente la mia camminata antimeridiana e questo si ripercuote sul mio equilibrio psico-fisico. e se manca pure il sole, non posso manco cercare un sostituto nel terrazzo. Spero tanto che il sole bello caldo torni a scaldarmi cuore e cervello.
Domenica, oggi, allora.
Mi sveglio presto come al solito e salto subito giù dal letto, che, devo dire, non è un mio grande amico. nel senso che dormo poco e non riesco a stare a letto a poltrire.
Mi alzo, dunque, bevo la mia acqua, sbrigo le mie faccende personali, colazione e pulizia, e poi leggo i giornali, da diverso tempo solo online, perchè ho rinunziato alla carta stampata, che però riserva per me sempre grande fascino.
Quindi faccio una bella doccia calda, nella speranza che l’acqua non sia inquinata, la qual cosa si è verificata in città qualche decennio fa, asciugo i capelli, sperando che il diffusore non veicoli germi. Quindi massaggio il mio corpo ancora dolorante per la disastrosa caduta causata dal “malefico” passerotto, infiltrato abusivamente anch’esso, purtroppo, e per il massaggio uso arnica, artiglio del diavolo e olio 31, prodotti naturali, ahimè stranieri, che non sono in vendita in Italia.
Gira e volta mi accorgo che è ora di pranzo, anche se io sono più trasgressiva e spregiudicata su orari da rispettare, quando convivo stabilmente, come in questo periodo, con mio marito, mi adeguo ai suoi ritmi. E oggi cosa si mangia ? tortiglioni, rigorosamente Voiello, conditi con crema di zucchine soffritte nell’olio con due spicchi d’aglio, amalgamate con granella di pistacchi di Bronte, direttamente dall’Azienda Fernandez, e semi di sesamo e crema di formaggio. Il tutto irrorato dal dolce Zibibbo Annur delle Terre Siciliane.
Adesso mi tufferò nella lettura di un libro intrigante come “I pilastri dell’anno” di Maurizio Ponticello, del quale darò conto in questo luogo a fine lettura.