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Archive for marzo 2020

Macte nova virtute, puer, sic itur ad astra.

 

La concentrazione mentale non è la solita, perchè hai come un chiodo fisso che ti rode come un tarlo. E’ inutile nascondermi, ho paura anche se cerco di esorcizzarla impegnandomi nelle solite cose che  affollano le mie giornate, anche se mi mancano, eccome se mi mancano, le mie camminate per la città. Il mio organismo  se non cammina sta male e io mi sento  poco nei miei standard se non  faccio almeno 5000 passi al giorno, come certifica il mio contatore personale. Mi manca tremendamente la mia camminata antimeridiana e questo si ripercuote sul mio equilibrio psico-fisico. e se manca pure il sole, non posso manco cercare un sostituto nel terrazzo. Spero tanto che il sole bello caldo torni a scaldarmi  cuore e cervello.

Domenica, oggi, allora.

Mi sveglio presto come al solito e salto subito giù dal letto, che, devo dire, non è un mio grande amico. nel senso che dormo poco e non riesco a stare a letto a poltrire.

Mi alzo, dunque, bevo la mia acqua, sbrigo le mie faccende personali, colazione e pulizia, e poi leggo i giornali, da diverso tempo solo online, perchè ho rinunziato alla carta stampata, che però riserva per me sempre grande fascino.

 

Quindi faccio una bella doccia calda, nella speranza che l’acqua non sia inquinata, la qual cosa si è verificata in città qualche decennio fa, asciugo i capelli, sperando che il diffusore non veicoli germi. Quindi massaggio il mio corpo ancora dolorante per la disastrosa caduta causata dal “malefico” passerotto, infiltrato abusivamente anch’esso, purtroppo, e per il massaggio uso arnica, artiglio del diavolo e olio 31, prodotti naturali, ahimè stranieri, che non sono in vendita in Italia.

 

 

Gira e volta mi accorgo che è ora di pranzo, anche se io sono più trasgressiva e spregiudicata su orari da rispettare, quando convivo stabilmente, come in questo periodo, con mio marito, mi adeguo ai suoi ritmi. E oggi cosa si mangia ? tortiglioni, rigorosamente Voiello, conditi con crema di zucchine soffritte nell’olio con due spicchi d’aglio, amalgamate con  granella di pistacchi di Bronte, direttamente dall’Azienda Fernandez, e semi di sesamo e crema di formaggio. Il tutto irrorato dal dolce Zibibbo Annur delle Terre Siciliane.

Adesso mi tufferò nella lettura di un libro intrigante come “I pilastri dell’anno” di Maurizio Ponticello, del quale darò conto in questo luogo a fine lettura.

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la paura andò al mercato

e tra la cicoria  il virus s’infiltrò,

tornò a casa, in una pentola mise l’acqua,

accese il fuoco

lavò la verdura

e nell’acqua bollente la tuffò

Nuotò il virus con audacia

e naufragò

stroncato dal calore.

La paura mise la minestra nel piatto,

mangiò e bevve

con grande core

per aver distrutto

il virus traditore

 

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Ho voluto riunire due pezzi della stampa nazionale che riguardano la mia Reggio e dintorni, per fare qualche riflessione. Lungi da me entrare nel merito della tragedia che sta travolgendo tutto il mondo. Se uscirò indenne dalla carneficina, eventualmente, a bocce ferme, e dopo attenta anamnesi,farò qualche considerazione a modo mio

Adesso però mi corre l’obbligo di fermare nel mio diario, cioè qui e ora, e cercare il  significato di  due episodi sui quali mi faccio qualche domanda.

-Qualche giorno fa una testata online locale veniva accusata, anche ahimè da persone acculturate, di diffondere messaggi “fuorfianti” che invitavano a violare la legge, mentre invece cercava di illustrare proprio le norme del decreto, cioè la possibilità di recarsi presso il giornalaio, e di fare una passeggiata, magari mano nella mano con il proprio partner. Nel rispetto sempre delle misure di sicurezza con le protezioni personali e delle  distanze previste. Perchè qualcuno mi deve spiegare per quale motivo le edicole siano aperte per decreto. Forse per dare modo ai gestori di contare i moscerini che vagano per l’aere ? o non invece per dar modo a chi lo voglia di andare a comprare un giornale , una rivista ? Quale solerzia spinge poi le forze dell’ordine a vietarne l’acquisto definendo un giornale come prodotto superfluo ? Ignoranza, abuso di potere ? non so . So solamente che un episodio del genere accaduto a Taurianova, centro importante della provincia Tirrenica reggina, viene stigmatizzato nella stampa nazionale come immagine di profonda ignoranza. Delle forze dell’ordine naturalmente. Come commenta egregiamente Del Vigo, nell’articolo riprodotto fedelmente a margine di questo scritto.

1 a 0 dunque : una bella figura di cacca!

-C’è un altro episodio triste che  mi preoccupa  e riguarda i fatti di Montebello Jonico, il cui territorio proprio in queste ore è stato dichiarato “zona rossa” con ordinanza del Governatore Santelli, in seguito alla  morte del cittadino Mimmo Crea . Qua le notizie si inseguono senza soluzione di continuità : la versione ufficiale della cronaca locale asserisce che il Sig. Crea non sia stato al Nord in periodi a rischio, versione che collide con quanto sostiene il corriere della sera, secondo il quale il Sig. Crea sarebbe stato di recente a Desio per motivi familiari. Qual è la verità ? come cittadina vorrei e dovrei essere informata sui fatti realmente accaduti.

2 a 0     : ahimè |…..

I giornali mascherine contro l’ignoranza

Al posto di blocco “Il giornale è superfluo, vada al supermercato e poi a casa”

Taurianova, provincia di Reggio Calabria, un signore esce dalla propria abitazione e viene fermato da un posto di blocco: «Dove sta andando?», lo interrogano gli agenti.

Lui risponde: «In edicola a comprare il giornale e poi al supermercato». Gli agenti lo interrompono: «Il giornale è superfluo, vada al supermercato e poi a casa». Uno scambio normalissimo di battute, quotidiano, routinario, dietro al quale si nasconde lo spirito del tempo: il culto dell’ignoranza, l’idea che non servano gli intermediatori e gli esperti, l’idea che tutto sommato l’informazione possa essere fai da te o che ci si possa affidare a qualche link sconosciuto gettato da qualcuno nel mare dei social. Episodi simili sono accaduti un po’ in tutta Italia, a dimostrazione che non stiamo parlando di due agenti stanchi o poco informati, ma di una balla che si sta diffondendo in giro per il Paese: vietato comprare i giornali, perché sono inutili. I quotidiani – e non è una difesa di categoria – non sono superflui, ma necessari. Il decreto è chiarissimo: le edicole sono aperte e acquistare il proprio quotidiano è un diritto, perché l’informazione è un bene di prima necessità. Oggi più che mai, per non cedere alla paura, per sapere come comportarsi, per allenarsi a un pensiero critico, per scoprire cosa accade nel mondo proprio ora che i confini del mondo – per buona parte di noi -, combaciano con quelli del nostro appartamento e anche, perché no, per rompere la solitudine con qualche buona lettura. Stiamo cercando, con le unghie e con i denti, di difenderci da questo maledetto virus, ma non dimentichiamo di difendere anche la nostra democrazia. Un buon giornalismo è un cardine della nostra società e l’edicola è un presidio della libertà, non è un semplice esercizio commerciale.

Non a caso si è scelto, giustamente, di non far chiudere le serrande a farmacie, supermercati ed edicole. Medicine, cibo e informazione. Perché una buona informazione è il miglior vaccino contro l’ignoranza che genera atti pericolosi per se stessi e per gli altri. Probabilmente i cretini che la scorsa settimana hanno invaso bar e locali, se avessero letto un quotidiano, sarebbero rimasti a casa. I quotidiani, tutti, nessuno escluso, sono mascherine che proteggono il nostro cervello dalla stupidità e dalle menzogne. Specialmente nell’era della pandemia da Coronavirus e di quella da fake news.

https://www.ilgiornale.it/news/politica/i-giornali-mascherine-contro-lignoranza-1840963.html

Muore in Calabria per coronavirus: per la laurea della figlia era stato a Desio

La tragedia di Domenico Crea, 57 anni, impiegato del Comune di Montebello Jonico e impegnato in parrocchia: era stato al Nord per partecipare alla festa e vedere per la prima volta il nipotino appena nato. Pochi giorni dopo la crisi respiratoria

Mimmo Crea durante una celebrazione in parrocchia: era ministro straordinario dell’Eucaristia Mimmo Crea durante una celebrazione in parrocchia: era ministro straordinario dell’Eucaristia

Negli ultimi giorni di febbraio era arrivato a Desio dalla provincia di Reggio Calabria, per assistere alla laurea della figlia Michela. Una festa che si è trasformata in tragedia. Domenico Crea, 57 anni, impiegato del Comune di Montebello Jonico e ministro straordinario dell’Eucaristia nella parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, è morto venerdì dopo una crisi respiratoria provocata dal coronavirus, mentre i parenti lo stavano trasportando in ospedale. Indagini epidemiologiche sono in corso per accertare se l’uomo sia stato contagiato dal virus in Brianza. Momenti lieti, in cui ha potuto vedere per la prima volta il nipotino Antonio, abbracciare i parenti, assistere alla discussione di laurea della figlia.

Ma appena è tornato a casa ha iniziato a sentirsi poco bene. Febbre alta, tosse. Da giorni faceva fatica a respirare. Un malessere che lo aveva spinto a rivolgersi al 118. Ma i medici non hanno fatto il tampone né disposto il ricovero. Fino a quando le sue condizioni sono diventate drammatiche. Moglie e figlia l’hanno trasportato all’ospedale di Melito Porto Salvo, dove però è giunto morto, dopo un arresto cardiaco per problemi respiratori. Il giorno dopo il decesso è arrivato l’esito del tampone: positivo al coronavirus. Ora anche i familiari, i medici e gli infermieri sono in quarantena.

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Reggio Calabria, focolaio di Coronavirus a Montebello Jonico: positivo anche il Sindaco, “Mimmo Crea non aveva avuto alcun contatto con il Nord”

Coronavirus a Reggio Calabria: il sindaco ha annunciato la sua positività sul profilo facebook

Dopo la morte di Mimmo Crea, dipendente del Comune di Montebello Jonico, arriva la positività al Coronavirus anche per il sindaco del centro jonico reggino, Ugo Suraci, che sul proprio profilo facebook ha lanciato l’appello a tutta la popolazione di permanere in quarantena. Nel paese c’è un focolaio dell’epidemia, perchè la vittima non aveva avuto diretti collegamenti con persone provenienti dal Nord Italia, quindi ha per forza di cose contratto l’infezione nel paese o più probabilmente addirittura dentro il palazzo Comunale, dove lavorava. A proposito di Montebello Jonico: l’11 marzo un camionista 39enne era rientrato a Montebello dal Nord, dove si trovava per lavoro, è risultato positivo al tampone. Il focolaio di Montebello potrebbe esser partito da lì. Fatto sta che non si conosce al momento il numero complessivo delle persone infette nel paese.

Ecco le parole del Sindaco:

“In questo momento di particolare difficoltà per tutti noi, COMUNICO ALLA COMUNITÀ MONTEBELLESE CHE SONO RISULTATO POSITIVO AL PRIMO TAMPONE PER IL COVID-19 cui sono stato sottoposto nella serata di ieri, 14 marzo, ed il cui esito ho conosciuto nel tardo pomeriggio odierno. In questo momento mi trovo in attesa presso il GOM “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria. ESORTO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO AVUTO CONTATTI CON ME NEGLI ULTIMI 14 GIORNI A PERMANERE IN QUARANTENA OBBLIGATORIA presso le proprie abitazione e, soltanto nel caso dovessero insorgere sintomi quali febbre alta, tosse ed affanno, di allertare il 118, il numero verde regionale 800 767676 o il numero del Ministero della Salute 1500. Approfitto anche di questa occasione per ESORTARE ancora una volta i CITTADINI MONTEBELLESI a RIMANERE A CASA e di allontanarsi soltanto nei casi di necessità previsti dal DPCM 9 marzo 2020 (comprovate esigenze lavorative, questioni sanitarie, acquisto di farmaci, acquisto di generi alimentari, ecc.) muniti del MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE o pronti a compilarlo ad eventuale richiesta delle Forze di Polizia (il modello è anche nella loro disponibilità). In caso di uscita dall’abitazione le Autorità Sanitarie consigliano l’utilizzo di mascherina e guanti. Nel caso in cui l’accesso alle farmacie o ai supermercati sia consentito soltanto in forma contingentata (poche persone per volta) Vi invito a rispettare l’ordine d’ingresso ed a mantenere la DISTANZA DI SICUREZZA DI ALMENO 1 METRO sia fuori che dentro l’esercizio commerciale. Non è necessario acquistare quantità eccessive di BENI DI PRIMA NECESSITÀ in quanto ne è garantito il regolare rifornimento ai rivenditori.

La morte dell’amico e dipendente comunale Geom. Mimmo Crea, nel colpirmi profondamente per come è arrivata, ha lasciato sgomenta l’intera comunità ed ha fatto piombare ancor di più il nostro Comune nel baratro delle preoccupazioni causate da questo maledetto Covid-19. La morte di Mimmo, lavoratore instancabile e professionale, persona dedita al prossimo e la cui sensibilità era nota a tutti, ha privato la sua famiglia e gli amici che lo hanno conosciuto della sua sincera solarità e del suo immancabile sostegno. In questi giorni davvero difficili ritengo necessario destinare alla famiglia di Mimmo il cordoglio mio e dell’Amministrazione Comunale. Il Comune di Montebello Jonico, le Forze dell’Ordine e le Autorità Sanitarie, coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria, sono al lavoro per ricostruire attraverso quale percorso il virus abbia potuto giungere nel nostro territorio e contagiare Mimmo. Sulla questione, proprio per fare chiarezza e mettere definitivamente a tacere le molteplici, fantasiose ed ingiuste ipotesi veicolate tra la popolazione, l’unica VERA CERTEZZA è che il contagio di Mimmo non è avvenuto a causa di viaggi o spostamenti suoi o di componenti del suo nucleo familiare da e per le Zone Rosse.

Reggio Calabria, è UFFICIALE: il 57enne di Montebello Jonico morto ieri aveva il Coronavirus. “Stava benissimo, nessuna patologia”

Reggio Calabria, arrivato il risultato del tampone sul 57enne morto ieri a Melito di Porto Salvo: aveva il Coronavirus

Foto di Andrew Theodorakis / Getty Images

La notizia che non avremmo mai voluto dare: c’è il primo morto per Coronavirus a Reggio Calabria. E’ un uomo di 57 anni, che stava bene e non aveva alcuna patologia. Si chiamava Mimmo Crea e viveva a Masella, frazione di Montebello Jonico. Da giorni aveva la febbre e faceva fatica a respirare. Aveva già allertato il 118, ma nessuno gli ha fatto il tampone o ne ha disposto il ricovero. Ieri le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. Moglie e figlia l’hanno messo in macchina portandolo di corsa all’Ospedale Tiberio Evoli di Melito di Porto Salvo, dove però è giunto già morto dopo “arresto cardio-circolatorio dovuto a gravi problemi respiratori” mentre era in auto. I soccorritori del pronto soccorso avevano tentato (invano) di rianimarlo. Pochi minuti fa è arrivato l’esito del tampone, effettuato su materiale biologico del cadavere: è positivo al Coronavirus. Adesso anche i familiari e medici e infermieri entrati in contatto con l’uomo dovranno sottoporsi ai controlli.

Tutta la comunità di Montebello è piombata nello sconforto, anche perchè Mimmo era un uomo molto amato da tutti: stimato dipendente comunale, aveva funzione di “ministro straordinario” nella parrocchia di S.S. Cosma e Damiano. Al momento si stanno conducendo indagini epidemiologiche per valutare un possibile collegamento con il focolaio del Nord Italia.

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Mi piace vedere  il passerotto beccare le briciole sul balcone e pure vederlo librarsi in volo con i suoi amici, ma vederlo e sentirlo svolazzare accanto a me no, non posso: mi travolge  il peggiore panico che si possa immaginare. I volatili, tutti, dalla farfalla in su, da vicino,mi fanno un effetto devastante. Stamattina, intorno alle ore 8 del giorno 11 marzo dell’anno 2020, secondo il calendario gregoriano, è successo il patatrac; sì sì. proprio così; mi spostavo dalla cucina al soggiorno a cercare fazzoletti quando ho visto e sentito l’uccellino che sbatteva furiosamente  contro i vetri del balcone. Ho pensato fosse dal lato esterno, ma quando  in un nanosecondo ho realizzato che era dentro, ho avuto la mia solita reazione inconsulta, irrefrenabile e inevitabile e ho girato i tacchi per uscire dalla stanza “contaminata”. E però che succede ? inciampo nello spigolo del divano e rovino a terra, ahimè con un bilancio doloroso : la rottura di alcuni denti, un braccio compromesso da dolori fortissimi, contusioni diffuse, soprattutto ad una costola che mi causa difficoltà a parlare e a respirare. E di questi tempi si innestano pure  altri pensieri. Sono sicura che il passerotto mi voleva solo salutare, se avesse pensato che la sua visita avrebbe prodotto conseguenze disastrose, non sarebbe entrato in casa. Era solo un passerotto, mannaggia.

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