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Posts Tagged ‘Aurelio romeo’

Ho scritto queste riflessioni prima del voto del 20/21 settembre.Mi dispiace tantissimo che Minicuci non ce l’abbia fatta al primo turno, perchè in questa mia bella e strana città si nega l’evidenza e si montano bufale . Si nega l’evidenza perchè non si vuole vedere lo stato in cui è stata ridotta Reggio, brandelli irrecuperabili, che vengono oscurati da una campagna denigratoria montata ad arte nei confronti di Antonino Minicuci, il quale non ha tessere di partito, non è leghista, non è forestiero, ma reggino  di Melito , della Città Metropolitana. Che altro aggiungere : che il reggino purosangue come il sindaco uscente ha causato danni che peggio probabilmente non poteva alla città e ai suoi abitanti, che la formazione politica più votata al primo turno è stata Forza Italia, con più dell’11%, mentre la Lega non ha raggiunto manco il 5%, per coloro che ancora avessero qualche dubbio. E adesso spero vivamente che Minicuci sia il prossimo Sindaco di Reggio Calabria. Avanti tutta

 

 

Tra qualche giorno si voterà pure a Reggio Di Calabria e mi corre l’obbligo di dire la mia, anche se a malincuore. Perchè di fatto mi viene la tristezza  solo al pensiero di come sia stata ridotta una città bella e gentile e profumata di zagara e gelsomino. Perchè non posso uscire di casa per il puzzo che infesta le strade,; le strade ? che dico ?  un colabrodo che mette a rischio continuo pedoni e motori. Però qui e ora non mi va di elencare gli innumerevoli disastri che riducono Reggio a luogo invivibile , sarebbe noioso e il mio malumore aumenterebbe diventando rabbia. Vedere poi la pletora di candidati a questa consultazione elettorale, vengono i brividi. Nella mia idea di città ci si dovrebbe impegnare tutti per il bene della res pubblica, aldilà delle appartenenze di partito. Ho vissuto gli anni dei “boia chi molla” e li porto sempre nel cuore e ogni tanto li rivivo con grande partecipazione emotiva con il film  verità di Salvatore Romano ” Liberarsi. Figli di un Dio minore”, un documento che andrebbe studiato come testo obbligatorio in tutte le scuole d’Italia. E mi rammarico perchè allora non siamo stati capaci, noi, cittadini di Reggio Calabria, la città violentata da uno Stato criminale,  ad organizzarci in Movimento a tutela della nostra identità e dei nostri diritti indossando la sola casacca del territorio. In nome dei martiri della sacrosanta Rivolta avremmo dovuto gridare, urlare, anche auspicando la secessione da uno Stato canaglia, sciacallo, che tradisce il proprio popolo con tracotanza e barbarie inaudite. Non abbiamo fatto nulla. Erano gli anni settanta e, secondo me, abbiamo perduto un treno importante, facendoci irretire nelle ricostruzioni complottiste partigiane, fandonie di menti asservite a compromessi degli avventurieri  di una politica distorta e malata. Circa ventanni più tardi, negli anni novanta, nasce la Lega Nord, con un padre fondatore, certo Umberto Bossi che fa la voce grossa  rivendicando autonomie settentrionali e montando idee razziste nei confronti dei meridionali che peggio non si può. Nel 1989 , con la caduta del Muro di Berlino, molte ideologie si frantumano tra i calcinacci ; i due partiti politici storici  confessionali, Democrazia Cristiana e Partito Comunista, si sgretolano e a Bossi con i suoi amici, va riconosciuta la visione di mettere in primo piano l’interesse per i territori di appartenenza, superando le convinzioni personali di ideali e le logiche  di parte. Grida, il leghista, urla una realtà perfettamente capovolta perchè  da quando è stata fatta l’Unità d’Italia è il Nord a stare sulla groppa del Sud e non viceversa. E noi, popolo del Meridione, che facciamo ? Ci lasciamo schiavizzare. Eppure qualcuno aveva già detto qualcosa ante litteram, prima degli anni cinquanta.

“Lasciate che noi del meridione possiamo amministrarci da soli, da noi designare il nostro indirizzo finanziario, distribuire i nostri tributi, assumere la responsabilità delle nostre opere, trovare l’ iniziativa dei rimedi ai nostri mali; non siamo pupilli, non abbiamo bisogno della tutela interessata del nord; e uniti nell’ affetto di fratelli e nell’ unità del regime, non nella uniformità dell’ amministrazione, seguiremo ognuno la nostra via economica , amministrativa e morale nell’ esplicazione della nostra vita”.

Luigi Sturzo, 1947

Don Sturzo, siciliano di Caltagirone è stato sacerdote e politico che si è speso senza mai  risparmiarsi per realizzare un Paese fondato sugli ideali di giustizia e libertà, nel rispetto delle diversità territoriali, che caratterizzano la nostra penisola e dovrebbero essere valorizzate come risorse intrinseche.   E prima ancora, già nel 1905, Aurelio Romeo, della famiglia dei patrioti che hanno dato lacrime e sangue per il cosiddetto Risorgimento, in occasione del Comizio pro Calabria, nella qualità di Sindaco di S. Stefano in Aspromonte, fa un’analisi spregiudicata sulla situazione della Calabria, relegata a ruota di scorta, fanalino di coda del nuovo Stato cosiddetto democratico.

Noi, meridionali in genere e reggini in particolare, ci lasciamo anestetizzare e, ridotti in stato comatoso, non riusciamo, e non vogliamo, cercare il bandolo della rete che ci avviluppa, come ha descritto bene Musil in “L’uomo senza qualità” .

E adesso mi tocca assistere e partecipare all’ulteriore scempio della mia città.

Andrò a votare perchè è l’unico modo per affermare la mia qualità di cittadino che paga regolarmente le tasse capestro, anche se sono consapevole che il mio voto sarà vanificato  da inciuci e mafionerie.

Certo però che non c’è da scegliere : il Sindaco uscente, Falcomatà, a parte l’incapacità dimostrata e lo stato in cui è ridotta la città, ha un procedimento giudiziario in corso, come l’Avv. Marcianò, anch’ella candidata a sindaco. Questi due personaggi proprio per l’amore che dicono di nutrire verso il loro territorio, non si sarebbero dovuti presentare, perchè, in caso di una loro eventuale elezione e di una loro eventuale condanna, la città si troverebbe ancora nei guai, cioè senza sindaco. Che dire di Fabio Foti? pare sia un professionista medico  serio e stimato, ma come fa a credere ancora in un movimento, come quello del cosiddetto comico, ciarlatano-mercenario, che ha manifestato la sua inconsistenza e dabbenaggine in questi anni.? Pura illusione. Ci vuole coraggio. Poi c’è Klaus, il massmediologo svizzero -di Milano che ha eletto Reggio e dintorni come sua seconda, o terza, casa. Fa rumore. Su alcuni candidati non mi esprimo, ma credo non possano raggiungere risultati significativi.

Rimane Minicuci  .. Come si arriva alla designazione di questo signore? a monte ci sono gli accordi tra le tre anime del centrodestra : Giorgia Meloni,  preso atto delle difficoltà dei suoi referenti nel territorio calabro, ha deciso di disinteressarsi di questi luoghi. Berlusconi da qualche tempo è politicamente  distratto e, dunque, le opzioni per la  Calabria spettano a Salvini, che, negli anni novanta, da giovane comunista impegnato, sposa la causa leghista, fino a prendere le redini del partito dei polentoni della Padania. A scanso di equivoci, ribadisco che non ho mai votato Lega  e credo che mai lo farò, dico pure che ho apprezzato quanto ha fatto Salvini da Ministro dell’Interno: cercare di arginare in qualche modo la criminale tratta di esseri umani  che avviene nel Mediterraneo è un problema che mi affligge da molto tempo, come scrivo da oltre un decennio in questo luogo , e Salvini ci ha messo anima e corpo. Poi, mai dire mai, bisogna sempre riconoscere che ognuno di noi possa tornare sui propri passi, rivedere le proprie convinzioni e cambiare parere. Io spero che Salvini si sia redento nei confronti dei meridionali. Fa la voce grossa Salvini e si arroga il diritto di veto alla candidatura di Occhiuto a Governatore della Calabria e poi,  anch’egli  è chiamato a designare il candidato a Sindaco di Reggio secondo gli accordi intercorsi nella Triplice Alleanza. Dal cilindro viene fuori certo Antonino Minicuci, a me completamente sconosciuto. Chi è costui ? Allora : cittadino di Melito Porto Salvo, comprensorio della Grande Città Metropolitana, studi regolari, collaboratore del ;presidente della Provincia di Reggio Calabria Raffa e poi, di recente, consulente del Sindaco di Genova. Non è un politico, nel senso che non appartiene ad alcun partito, è un professionista amministrativo, cioè un tecnico. Hai visto mai che, ob torto collo, possa essere la persona giusta per risollevare le sorti di questa città, vilipesa, martoriata, offesa nel suo dna da anni di malgoverno? Magari. Sono vecchia di anni e mi  guardo  attorno con il disincanto dell’esperienza accumulata, senza sentimenti di nostalgia, ma con un certo moto di ribellione , mai rassegnata e spero che la mia città possa presto volare sulle ali di sempre del bello, del giusto e del vero, aldilà di ogni ragionevole dubbio.   Non mi faccio illusioni . Spero, però, e dò  il mio voto al Reggino di Melito.

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