Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Lucio Villari’

https://i0.wp.com/www.gioiadelcolle.info/public/2007/02/Canudo1.jpg

Ricciotti Garibaldi

Non è che io ce l’abbia con Lucio Villari. Perchè mai poi ? Anzi sarei felice di apprezzare e stimare le capacità di un mio conterraneo. Il fatto è, invero, che non lo sopporto proprio: non sopporto la sua presupponenza, l’alterigia e lo sprezzo con i quali si pone nei confronti di tutti quelli che la pensano diversamente da lui. L’altro ieri sera, mercoledi 5 maggio, non avevo intenzione di guardare Porta a Porta dedicato all’Unità d’Italia temendo di addormentarmi; Vespa spesso è noioso e poi sentire  le solite tiritere dense di retoricume non è certo il massimo.  La trasmissione prendeva spunto dalla cerimonia  che si era svolta quella mattina a Genova per inaugurare le celebrazioni dell’unità italiana, appunto.  Si è discusso, quindi, anche e soprattutto, di Garibaldi, del risorgimento e, dunque del federalismo. Per quanto riguarda quest’ultimo argomento, come non mai d’attualità in questo momento storico, sono state ricordate le istanze federaliste avanzate con forza da Cattaneo e da Gioberti, trascurando, secondo me,  un particolare importante. Centocinquanta  anni fa ad auspicare per il nuovo Stato una organizzazione federalista era anche un certo Carlo Pisacane, napoletano che conosceva bene la realtà del Meridione.Perchè allora non è stata fatta quella scelta?  Certamente sarebbe stata più consona alla realtà italiana, costituita da popolazioni diversificate per cultura, tradizioni e quant’altro in un territorio quanto mai complesso e vario. Certamente avrebbe rispettato maggiormente i principi e i postulati della democrazia, come avevano già dimostrato molti modelli di Stati occidentali.  Preferendo la soluzione centralizzata, il Meridione è stato scippato delle proprie risorse, le più qualificate, all’epoca, di tutto lo stivale. E quando Roberto Castelli, citando Valerio Castronovo,  afferma che in quel periodo storico, ante risorgimentale,  gli occupati nel settore industriale erano molti di più nel mezzogiorno, piuttosto che al nord , Villari irride con sarcasmo e ironia completamente fuori posto. La sua presupponenza , irrispettosa dell’interlocutore, lo fa apparire antistorico ai miei occhi.Nel senso che lui ritiene la sua verità  assoluta  che deve essere  vangelo per tutti gli altri. E uno storico che rifiuta il confronto e che vuole imporre la sua verità ad ogni costo, fa un grave  torto ai fatti realmente accaduti. Il fondatore della storiografia, quell’Erodoto che tuttora campeggia nel campo della ricerca storica, sosteneva che è difficile raccontare la verità oggettiva, che è una e una sola, in quanto la narrazione di quella è condizionata dalle interpretazioni di chi racconta, descrive, riferisce. Personalmente sono convinta che un paese federato, soluzione peraltro auspicata anche da Garibaldi come ha precisato la nipote Anita nella trasmissione di Vespa,  avrebbe consentito ad ogni realtà territoriale di far emergere le proprie peculiarità, avrebbe stimolato i responsabili della cosa pubblica a valorizzare i propri luoghi evitando conflitti, soprusi e prevaricazioni. E non è certo Villari a poter convincermi del contario. Anita,poi, fa una affermazione importante quando dice che : “Ricciotti (figlio di Garibaldi) si indignò talmente dello sfruttamento del meridione dalla parte della nuova Italia, che andò a combattere con i briganti. Questi pochi lo sanno, io ho tutti i documenti”. Questa frase è caduta naturalmente nel vuoto più assoluto. Perchè Vespa non tratta con rigore storico i fatti risorgimentali del Meridione d’Italia ?  Che una lezione  di meridionalismo provenga da Roberto Castelli, esponente della Lega, la dice lunga sulla situazione dell’attuale politica italiana, con buona pace di tutti quelli che occupano proditoriamente i luoghi in cui la storia si insegna.

Read Full Post »

Quella sera, giovedi 30 ottobre 2008, seduto su una poltrona bianca del salotto buono di un Vespa piacevolmente brioso,rivolto con sprezzante aria di sussiego ai suoi dirimpettai sentenzia che c’è, esiste dunque, una verità morale al di sopra e aldilà di ogni fatto storico, e si tratta, naturalmente, della sua verità morale, indiscutibile e certa. Da rabbrividire : all’ anima dello storico, per di più docente universitario ! La trasmissione Porta a Porta prende spunto dal film “Il sangue dei vinti” tratto dall’ omonimo libro di Giampaolo Pansa, il quale si trova in studio insieme ad altri ospiti, tra cui Michele Placido ed Ernesto Galli della Loggia. Già Erodoto, il padre della storiografia sosteneva che ci sono diversi modi di interpretare una unica verità, difficile da raccontare con assoluta fedeltà ai fatti realmente accaduti. In questo senso, lo sforzo e il coraggio di Giampaolo Pansa sono encomiabili; è raro, infatti,incontrare una persona capace e determinata a ricercare la verità con onestà intellettuale, rigore scientifico e metodo analitico. Pansa, libero da pregiudizi e condizionamenti politici e sociali, riesce a scavare nei tragici giorni che datano la fine della seconda guerra mondiale e il periodo successivo caratterizzati in Italia da lotte fratricide intestine e dolorosissime. Mentre Placido e Galli Della Loggia discutono serenamente, Villari si ritiene depositario della verità assoluta, ostenta presunzione e arroganza , sbaglia clamorosamente e si giustifica implorando un lapsus. Fa una figura…anzi una figuraccia!…..Se l’ intenzione di Vespa era quella di mettere in difficoltà il docente universitario, c’è riuscito pienamente. Che lezione gli hanno dato quei tre ! La competenza e la serenità di giudizio di Galli della Loggia sono indiscusse, ma anche Placido che di mestiere fa l’ attore è stato incisivo e pertinente, accettando verità lampanti per lungo tempo oscurate, nascoste spesso volutamente, altre volte travisate. Il dibattito schiaccia inesorabilmente un maleducato Villari ed esalta la professionalità elegante e raffinata di Pansa. Evidentemente i Villari con la storia ne fanno una questione personale. In proposito mi viene alla memoria qualche ricordo . Ho avuto la fortuna di avere al liceo come insegnante di storia e filosofia un certo professore Paolino Costabile, alla cui scuola ho appreso l’ importanza della critica storica. Incline per natura alla ricerca della verità ad ogni costo ho fatto tesoro degli insegnamenti di Costabile per cercare il bello, il giusto e il vero sempre e dappertutto. All’ università, alla facoltà di scienze politiche il docente di storia adottava i testi di Rosario Villari, che non ho mai digerito, perchè spudoratamente di parte, bugiardi e densi di pregiudizi. Si tratta, quindi, di una malattia di famiglia. A me dispiace soltanto che i due fratelli storici Villari, Rosario e Lucio, siano calabresi della provincia di Reggio, anche perchè nei loro libri vengono soprattutto sacrificati, ignorati e maltrattati fatti e situazioni relativi proprio al nostro territorio. Sic transit gloria mundi !

Read Full Post »